Il ciclo di incontri dedicati al Progetto Martina, organizzato dal Lions Club Gubbio, si è concluso il 15 febbraio scorso per promuovere presso i giovani la cultura preventiva in ambito oncologico. Il progetto, voluto dal Distretto 108 Lions sin dai primi anni 2000, ha raccolto il testamento morale di Martina, una ragazza colpita da tumore al seno che chiese al professor Cosimo Di Maggio, cattedratico di radiologia dell’università di Padova e socio Lions, di adoperarsi per estendere ai giovani il tema della prevenzione in ambito oncologico.
Da 13 anni, fatti salvi due anni colpiti dal Covid, il Lions Club Gubbio (prima solo come Lions Club Gubbio Piazza Grande e poi, post-fusione, come Lions Club Gubbio) ha recepito il messaggio, operando annualmente sul territorio tramite incontri con professionisti dei settori sanitari coinvolti. Coinvolte le scuole, grazie alla cui collaborazione sin dal 2011 è stato possibile raggiungere più di 1.200 studenti del terzo anno delle superiori. L’interesse e la curiosità dimostrate dagli studenti – spiegano dal Lions – ha dimostrato negli anni quanto sia sentito l’argomento sia perché poco o mal conosciuto sia perché la maturità li avvicina a certe responsabilità. Responsabilità che chiama a un corretto stile di vita in generale e a un’appropriata cultura dell’alimentazione quale step fondamentale e propedeutico alla prevenzione dell’insorgenza di malattie oncologiche.
Gli incontri dell’8 e 15 febbraio scorsi, svolti grazie alla collaborazione del polo liceale “Giuseppe Mazzatinti”, sono stati introdotti dalla referente di club Anna Maria Bartoletti e dai soci del Leo Club, Giovanni Colaiacovo e Lorenzo Tomassoli. Le parti informative sono state affidate ai dottori Ilaria Corazzi (psicologa), Arturo Fabra (ginecologo) e i soci del club Romano Graziani (anestesista), Mirco Ceccarini (medico di medicina generale) e Lucia Brugnoni (nutrizionista). Ben definito alla platea giovanile il quadro salvavita entro cui poter operare in consapevolezza le scelte giuste per evitare il rischio di contrarre un tumore o di diagnosticarne precocemente la presenza. Hanno collaborato i soci Carlo Giuli, Maria Teresa Bianchi, Stefania Baroglio e Ugo Minelli.
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