Fibrillazioni nei LeD (Liberi e Democratici): Leonardo Nafissi saluta e se ne va, o meglio preferisce restare solamente nel Pd dopo aver tenuto i piedi in due staffe e puntando alla candidatura alla segreteria locale piddina spinto da Gianni Fabbretti e Ubaldo Casoli. Si è congedato dal movimento civico del sindaco Filippo Mario Stirati, esprimendo critiche sul rinvio del congresso inizialmente previsto per ottobre 2020, scegliendo la formula della comunicazione al sindaco e del messaggio sulla chat del gruppo di assessori, consiglieri comunali e dirigenti spiegando le ragioni del divorzio (curiosità: a sorpresa non è più nella chat dei LeD l’assessore ai Lavori pubblici, Valerio Piergentili).
Il sessantenne consulente era stato candidato dai LeD alle elezioni regionali 2019 con il centrosinista nella lista Bianconi per l’Umbria che ha eletto Andrea Fora mentre nella stessa coalizione il Pd eugubino, del quale Nafissi fa parte, ha invece sostenuto Luca Gammaitoni. Ora Nafissi, che con il docente universitario Ranieri Regni (che però si è chiamato fuori) viene dato in corsa nel centrosinistra per la successione di Stirati, ha fatto una scelta di campo e si è chiamato fuori dalle manovre dei LeD che prospettano l’appuntamento congressuale in estate con la volontà di tenerlo in presenza e con in ballo la successione del coordinatore Claudio Tasso, deus ex machina della coalizione di Stirati nel muovere i fili dall’esterno su nomine e strategie.
Nafissi ora però ha problemi da risolvere nel Pd dopo aver partecipato a una riunione del partito nella sede di piazza Oderisi in cui l’ex consigliere regionale Andrea Smacchi gli ha indirettamente rimproverato di avere avuto un comportamento ondivago e contraddittorio poiché partecipante alle riunioni del Pd e contestualmente pure a quelle dei LeD, sebbene le due forze siano alternative essendo l’una all’opposizione e l’altra al governo della città.
Qualcosa si muove anche nel centrodestra con la Lega che ha praticamente scaricato il già candidato a sindaco Marzio Presciutti Cinti nel duello rusticano sulla vicenda Css-rifiuti e sulle convergenze con Orfeo Goracci. Presciutti Cinti, contrastato da settori del centrodestra anche nel 2019 quando emerse che aveva inizialmente la proposta del Pd di candidarsi a sindaco di Sigillo, sembra destinato a fare una corsa solitaria in consiglio comunale. Per il futuro molte attenzioni si riversano sul giornalista Ubaldo Gini, 53 anni, riferimento dell’ufficio comunicazione e immagine del gruppo Colacem, che potrebbe mettersi in gioco con un progetto civico in una realtà da sempre in mano alla sinistra.
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