Si chiama “Per i beni comuni. Ambiente, lavoro, cura” la nuova associazione nata dall’esperienza dei comitati ambientalistici del territorio. Lo statuto prevede la difesa dei cosiddetti beni comuni, “quei beni che non sono la somma dei beni individuali – scrivono i promotori -, ma beni che vengono prima e dopo i beni privati e quelli pubblici. L’aria che respiriamo, l’acqua che beviamo, la salute, i boschi, la bellezza dell’arte e del paesaggio, l’ambiente naturale, ma anche la fiducia tra le persone, così come anche internet, i software liberi, le reti comunicative, la qualità del dibattito pubblico, il senso civico di chi paga le tasse, e così via. Dalla loro qualità dipende la qualità della vita, per tutti, soprattutto per i giovani, i figli, i nipoti, le generazioni future”.
La presentazione è prevista sabato 17 febbraio, alle 17, nella sala Ex refettorio della biblioteca Sperelliana, con un incontro-dibattito, coordinato dal giornalista Gianluca Sannipoli, che sarà aperto dalla relazione dall’economista Luigino Bruni, animatore della Economy of Francesco voluta da Bergoglio, su “La tragedia dei beni comuni. Quali vie di uscita”, e proseguirà con un intervento dell’economista Francesco della Porta, presidente neo eletto della nuova associazione, che alcuni danno come possibile candidato in pectore in vista delle elezioni di giugno.
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