Familiari e amici hanno salutato ieri pomeriggio, nella chiesa parrocchiale di Casamorcia, Gianfranco “Franco” Palicca scomparso a 74 anni domenica mattina. Ceraiolo verace leader riconosciuto, Capodieci di Sant’Ubaldo nel 1985, e centrocampista rossoblù negli anni Sessanta, l’immagine di Palicca si lega alle sue due grandi passioni. La città lo piange, con la moglie Anna e i figli Mirko e Paola, i nipoti Giada e Giacomo circondati da tanto affetto anche durante le esequie.
La Famiglia dei Santubaldari, di cui è stato consigliere, lo ricorda come “un grande ceraiolo, appassionato, sanguigno, leale e corretto. Una grande perdita per il Cero”.
Nel suo percorso ceraiolo era stato ceppo con la muta delle Case Popolari in corso Garibaldi negli anni ’70. “Era un trascinatore – dice Mauro Pierotti, presidente dell’associazione Eugubini del Mondo già presidente della Famiglia dei Santubaldari dal 1996 al 1999 -, ero presente e ricordo la sua elezione a Capodieci nel 1985 presso la scuola elementare di Madonna del Ponte”.
Lo avevano eletto all’unanimità i ceraioli della “manicchia” (zona) extra urbana ovest, che comprendeva Madonna del Ponte, Fontanelle, Cipolleto, Ponte d’Assi e Mocaiana. Suo nipote, Tiziano Palicca, ha continuato la tradizione di famiglia come Capodieci di Sant’Ubaldo nel 2013.
Palicca ha anche rappresentato un pezzo di storia dei colori rossoblu, nel gruppo degli invincibili che vinsero il campionato di Promozione nel 1964-1965 sotto la guida dell’indimenticabile Mario Mancini. In quella squadra c’erano Ciardi, Cagnazzo, Nofri, Cecchini, Cerafischi, Ferrari, Rossi, Flamini, Belardi, Spogli, Mariucci, Cecchetti e Baldelli.
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