Il sogno di giocare a calcio e di festeggiare ogni gol con le capriole è la vita di Hamed Soumahoro, che a dieci anni ha lasciato l’Africa, da solo di notte su un barcone, per raggiungere l’Europa. Ha sempre voluto fare il calciatore. A Roma ne ha viste di tutti i colori, attraversando momenti difficilissimi, finché è approdato alla Casa Famiglia Santa Lucia dove ha trovato la sua strada sotto l’ala di Madre Dorotea Mangiapane e delle consorelle delle suore domenicane di San Sisto, ordine religioso capitolino.
Per giocare, faticando a mettersi le scarpette perché abituato a calciare a piedi nudi, l’hanno accolto a braccia aperte alla scuola calcio dell’Atletico Gubbio, dove l’attaccante classe 2005 si è messo subito in luce segnando a raffica. Per questo l’hanno chiamato in prova dei club importanti, dalla Roma al Bologna e la Fiorentina, fino all’Empoli che stava per tesserarlo quando il covid ha fermato tutto e quel treno è passato senza poterlo riprendere.
Hamed è rimasto all’Atletico Gubbio continuando a fare gol e capriole nei campionati giovanili regionali, per poi passare al Branca in Eccellenza, dove però questa estate ha dovuto fermarsi perché la società eugubina ha rinunciato a iscriversi al campionato. Un altro duro colpo, diventato però il preludio alle attenzioni di Simone Farina, l’indimenticato terzino del Gubbio emblema del calcio pulito dopo aver sventato un tentativo di combine favorendo un’inchiesta sul calcioscommesse, che è il direttore generale del Siena neopromosso in Serie D.
Farina si è informato e con il tecnico Lamberto Magrini, anche lui trascorsi in rossoblù da centrocampista, hanno deciso di dare una possibilità ad Hamed che nelle amichevoli ha già ricominciato a far gol e le capriole. L’Atletico Gubbio gli è al fianco e sui social l’ha voluto incoraggiare: “Buona fortuna Hamed continua a sognare, segnare e fare capriole. Sotto la maglia bianconera della città del Palio sappiamo che batte un cuore arancionero”.
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