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La Festa dei Ceri sospesa nel libro di Elisa Neri. Il lockdown eugubino raccontato in tre pubblicazioni

La copertina del libro di Elisa Neri

Le pietre silenti, la tradizione taciuta per forza di cose, la vita sospesa di una città che aveva ricominciato a vivere con il turismo in crescita: Gubbio si sta raccontando in vari modi per consegnare alla storia cosa sono stati i mesi della clausura per l’emergenza coronavirus. Sono stati ufficializzati tre libri. Quando a metà aprile il sindaco Filippo Mario Stirati ha annunciato che la Festa dei Ceri sarebbe stata annullata, si è aperto un canale sui social tra rimpianti e nostalgie.

Questo ha portato, a fine aprile, la giornalista e docente di scrittura creativa Elisa Neri a dare vita a un gruppo Facebook denominato “Io Cero 15 maggio 2020”, puntando sul gioco di parole Io Cero-Io C’ero. La volontà era quella di ricreare un luogo, una taverna nella quale stringere comunque rapporti sociali e di vicinanza tipici del maggio eugubino. Uno spazio virtuale nel quale testimoniare che lo spirito della festa era vivo dentro ogni eugubino, corsa o non corsa. Il 17 maggio il gruppo ha raggiunto quota 5.316 iscritti da 40 Paesi e oltre 100 città, 5.226 post, 21mila commenti, 247mila interazioni. E’ nato il libro “Io Cero 15 maggio 2020. La Festa dei Ceri di Gubbio sospesa. Tra arte, filosofia, web, psicologica e storytelling. Come un lutto culturale viene elaborato attraverso un social al tempo del Covid-19” (Edizioni Fotolibri Gubbio) che, corredato da 762 foto, racconta una storia pubblica fatta da 5.226 storie private, ovvero la storia di una community Facebook al tempo del Covid-19, scritto da Elisa Neri con i contributi di padre Paolo Benanti, Chandra Massetti, Francesca Marchegiano, Marco Genzolini, Francesca Nicchi e Antonella Capponi.

Di storie dal lockdown eugubino parlano le pubblicazioni “Il filo della speranza – Storie al tempo del coronavirus” (Infopress editore) e “O lume della fede – Omaggio a Sant’Ubaldo” che in 48 pagine raccoglie omelie, e meditazioni, realizzato dalla Diocesi, con il racconto delle celebrazioni religiose presiedute dal vescovo Luciano Paolucci Bedini, e dal cappellano dell’Università dei Muratori, don Mirko Orsini.