Lo stanno chiamando, tra il serio e l’ironico, contratto di governo o patto per gli eugubini. E’ il programma della coalizione del sindaco ricandidato Filippo Mario Stirati, che ieri si è riunita per mettere nero su bianco. Ma la firma delle quattro componenti è slittata dopo che la delegazione del Pd (diventerà lista “Gubbio Democratica”) con il segretario Andrea Smacchi e il presidente dell’unione comunale Calogero Alessi ha messo dei paletti costringendo alle modifiche gli alleati Liberi e Democratici (c’era il coordinatore dei LeD, Claudio Tasso), Scelgo Gubbio (il consigliere comunale Alessio Bazzurri) e Psi (il segretario Valeria Passamonti), presenti nella sede dei LeD a Santa Lucia il sindaco Stirati e successivamente Daniele Morini di Scelgo Gubbio.
Sono stati superati i veti nei confronti di Smacchi e la vecchia classe dirigente del Pd anche se una parte della maggioranza spinge perché al tavolo vi sia il comitato civico (composto da Gianni Fabbretti, Diego Pierotti, Giovanni Manca e Francesco Filippetti) e non i vertici del partito, che sta cercando i candidati per la lista tra i quali viene dato per certo Francesco Zaccagni, attuale consigliere comunale di minoranza eletto nel 2014 nella lista “Impegno per Gubbio” guidata da Ennio Palazzari avversario di Stirati. Il centrodestra che sostiene Marzio Presciutti Cinti (lavora al varo di quattro liste) attacca con Francesco Gagliardi (Forza Italia): “I coccodrilli del Pd hanno sottoscritto il programma elettorale con Stirati per conto della lista civica che correrà senza simbolo. Dopo essersi mangiato i consiglieri comunali uscenti e gran parte degli iscritti, il segretario Smacchi è stato riabilitato dalla coalizione. I giochi di potere non si fanno scrupoli di niente”.
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