“Da oggi siete custodi di una Basilica che è propria di ogni eugubino. Abbiate voi cura di questo santuario nel quale riposa l’eugubino più illustre di tutti”. Sono le parole che mons. Luciano Paolucci Bedini ha rivolto a don Giuseppe Ganassin e don Pietro Benozzi, da questo pomeriggio ufficialmente nuovi rettore e vice rettore della Basilica di Sant’Ubaldo. “Quando ho capito che per i sacerdoti diocesani sarebbe stato complicato proseguire il lavoro portato avanti da mons. Fausto Panfili e don Stefano Bocciolesi a partire dal 2012, essendo la nostra diocesi costretta a fare i conti con un numero di religiosi non troppo numeroso per quelle che sono le nostre esigenze, ho cercato di capire quale ordine potesse darci una mano e avere in custodia questo luogo tanto caro alla città. I Canonici Regolari Lateranensi per primi lo custodirono nei secoli passati, e allora mi è sembrato giusto bussare alla loro porta e chiedere di tornare. È motivo di grande gioia per tutta la diocesi eugubina, che assieme a don Giuseppe e don Pietro saprà rendere ogni giorno il giusto omaggio al Patrono”.
UNA GRANDE COMUNITÀ. Una Basilica gremita in ogni ordine di posto, il coro dei Cantores Beati Ubaldi diretto dal maestro Renzo Menichetti assieme a una piccola orchestra allestita per l’occasione, la presenza dell’Abate Generale Internazionale del CRL mons. Franco Bergamin e dell’Abate Provinciale Italiano mons. Sandro Canton hanno fatto da sfondo a una cerimonia semplice che ha sancito il passaggio di consegne. Tantissimi gli eugubini che hanno rivolto il loro bentornato ai Canonici: don Pietro Benozzi è stato dal 2003 al 2012 parroco di Madonna del Ponte (a lui si deve l’impulso definitivo per il varo del progetto e della costruzione della nuova chiesa Madre del Salvatore, inaugurata nel 2017) ed è volto noto a tanti fedeli, don Giuseppe Ganassin è tornato a Gubbio dopo gli studi da novizio in età adolescenziale. A introdurli l’Abate Generale mons. Sandro Canton: “Quando il vescovo mi ha chiesto di prendere in mano la custodia ho subito risposto di sì e solo dopo mi sono posto il problema di dirlo ai miei confratelli. Anche noi siamo esigui nei numeri, ma questa era un’occasione alla quale non potevamo rinunciare. La comunità eugubina già conosce i CRL per la loro presenza come comunità nelle parrocchie di San Secondo e Madonna del Ponte e di fatto da oggi questa grande “famiglia” si allarga ulteriormente, comprendendo anche don Giuseppe e don Pietro che resteranno stabilmente qui in cima al monte Ingino. Avvertiamo il peso della responsabilità ma siamo altresì convinti che la comunità eugubina saprà esserci d’aiuto e di sostegno nel nostro operato”.
L’ABITO BIANCO… Un curioso siparietto finale ha concluso la cerimonia eucaristica: “Agli eugubini dico di prestare attenzione e non diffondere “strane voci” nel caso in cui dovessero vedere un sacerdote indossare l’abito bianco papale. Dico questo perché furono proprio i Canonici Regolari Lateranensi a donare la veste che siamo abituati a vedere indossata dal Santo Padre, e ancora oggi la indossano. Ma se vedrete don Giuseppe o don Pietro vestiti di bianco, non vi venga in mente che il Papa sia arrivato in Basilica! Li sosterremo in ogni loro necessità e io per primo mi impegnerò ad aiutarli nel loro cammino. Da oggi la nostra Diocesi è un po’ più ricca e di questo dono ne dovremo fare tesoro”.
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