Il sito sassuolonews.net ha dedicato ampio spazio all’esperienza in rossoblù dell’attaccante Jacopo Pellegrini, classe 2000, che il club neroverde ha mandato in prestito a Gubbio.
Jacopo Pellegrini è uno dei talenti – scrive il sito – che hanno fatto parte del settore giovanile del Sassuolo Calcio negli ultimi anni. L’attaccante classe 2000 ha iniziato la sua giovane carriera nella Reggiana, poi non ha saputo dir di no al richiamo neroverde. Dopo due anni a Sassuolo costellati di soddisfazioni, compreso il primo contratto da professionista e compreso anche l’esordio in prima squadra in Coppa Italia contro il Perugia un anno fa, il giovane Pellegrini, di comune accordo con il club, ha scelto il Gubbio per la sua prima vera esperienza nel calcio dei grandi. In estate, insieme al Sassuolo e ai suoi agenti, ha deciso di accettare la sfida del Gubbio e la scelta sta dando i frutti sperati: 4 gol nelle ultime 7 gare e un bottino che può salire ulteriormente.
Sassuolonews.net ha sentito in esclusiva Jacopo Pellegrini parlando con lui del presente e del futuro, augurandogli presto una nuova chiamata in neroverde.
Jacopo
in estate hai lasciato il Sassuolo per la tua prima esperienza nei
professionisti. Come ti stai trovando a Gubbio?
“Sicuramente
mi sto trovando bene. All’inizio è stato un po’ più complicato
ambientarsi ma con il tempo e con il lavoro sono riuscito ad
ambientarmi all’interno del gruppo. Piano piano sto avendo risultati
sempre migliori”.
Il
primo gol è arrivato il 21 febbraio con un rigore allo scadere.
Poi 4 reti nelle ultime 7, di cui 3 consecutive e una anche nel derby
con il Perugia. Quando segni tu il Gubbio vince sempre. Ti aspettavi
di più, di meno o sei contento, in termini realizzativi, della
tua avventura in Umbria?
“Mi
aspetto di fare altri gol da qui alla fine ma per come sta andando
ora sono soddisfatto. All’inizio avrei voluto far qualche gol in più
ma l’importante ora è finire bene”.
Siete
dodicesimi in classifica. Quali sono gli obiettivi della squadra sino
al termine della stagione?
“I
playoff con il Gubbio, ormai la salvezza dovrebbe essere raggiunta, e
poi provare ad andare sempre il più avanti possibile”.
Sei
passato dalla Primavera alla Serie C: quanta differenza c’è tra il
calcio giovanile e il calcio dei grandi?
“Ci
sono tante differenze. Le maggiori sono quelle legate alla fisicità
e al ritmo della partita, anche un po’ la malizia che va messa in
campo per giocarsela con avversari più esperti”.
Si
parla tanto in questi giorni dei problemi del calcio italiano. Qual è
l’approccio giusto con i giovani? Abbiamo troppa paura a lanciarli
e dunque li mandiamo senza pensarci troppo in C o la gavetta è la
via più giusta per la crescita?
“Ognuno
ha bisogno di un suo percorso, dipende da giovane a giovane. Ci sono
tanti giovani pronti a giocare coi grandi, a mettersi in mostra, con
tanta voglia di fare la differenza”.
Torniamo
indietro sull’esperienza al Sassuolo. Hai fatto 2 anni nel settore
giovanile: cosa ti porti dietro in questa nuova esperienza a Gubbio?
Quanto hai imparato in questi anni a Sassuolo?
“Ho
imparato tanto a Sassuolo, sotto l’aspetto del campo,
tecnico-tattico, ma anche dal punto di vista caratteriale perché ho
avuto dei bravi mister, un bravissimo direttore del settore giovanile
come Palmieri, sempre pronto ad aiutare i giovani, ad essere severo
quando c’è bisogno e a fare i complimenti quando è giusto. Mi porto
tanto da questa esperienza e spero un giorno di poter tornare lì”.
Con
il Sassuolo hai firmato il tuo primo contratto da pro e hai esordito
anche in prima squadra in Coppa Italia con il Perugia. Che emozioni
hai provato?
“Sono state
emozioni molto forti. Non me l’aspettavo perché mi allenavo in prima
squadra ma entrare in una partita è sempre qualcosa di emozionante.
Sono stato buttato dentro con il risultato sfavorevole ed è stata
un’emozione fantastica”.
Sei
stato per lungo tempo nel giro della prima squadra e hai avuto modo
di lavorare con mister De Zerbi. Che allenatore è? Come si
comportava con te e con gli altri giovani?
“De
Zerbi è un allenatore fortissimo, ne parlano tutti per le qualità
che ha. Vuole un calcio propositivo che è molto bello da vedere ed è
funzionale, secondo me, a una squadra come il Sassuolo. E’ un grande
allenatore e secondo me farà una carriera fantastica. Con i giovani
si comportava bene, voleva tanto da noi come da tutti gli altri”.
Stai
seguendo la Serie A e il Sassuolo? Il Sassuolo è ottavo e ha cullato
il sogno europeo ma ora la settima è a 10 punti: come giudichi il
campionato dei neroverdi sin qui?
“Di
sicuro il Sassuolo ha fatto un bel campionato, essere nella parte
sinistra della classifica in Serie A è sempre difficile. Ci sono
grandi giocatori. Non si può mai sapere perché mancano ancora
diverse partite alla fine del campionato e speriamo che possano
raggiungere il settimo posto, anche se è difficile ma mai dire mai”.
Doppia
domanda sul futuro: dove ti vedi tra un anno e dove ti vedi tra 5
anni?
“Spero di esser salito
di categoria tra 5 anni. Ora però non penso a dove sarò l’anno
prossimo, penso a lavorare ogni giorno per migliorare, per poter
salire di categoria”.
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