Incontro al bar dell’Emi: al tavolino il segretario del Pd Andrea Smacchi e l’ex sindaco Diego Guerrini per concordare alcuni nomi del gruppo Guerrini, quelli che avrebbero trovato posto nella sua lista qualora fosse sceso in campo in proprio, da inserire nelle liste del Pd (denominata “Gubbio Democratica”) e dei “Liberi e Democratici”. Si tratta di sette-otto candidati, compresa la quota rosa, da ripartire in appoggio al sindaco ricandidato Filippo Mario Stirati.
C’è carenza di candidati nelle tredici liste: non è semplice trovare 312 persone e sono un po’ tutti in difficoltà per convincere la gente a candidarsi, specie dopo la bufera giudiziaria su Concorsopoli che ha travolto il Pd e portato il presidente della Regione, Catiuscia Marini, a dimettersi. Per questo anche Guerrini torna utile per fare le liste dopo l’intervento del commissario regionale del Pd, Walter Verini, che ha chiesto a Guerrini un passo indietro per andare al fianco di Stirati e della coalizione del sindaco in carica.
Ma questa mattina Stirati ha fatto sapere che non c’è alcuna intesa con Guerrini e che chiarirà tutto in una conferenza domani a mezzogiorno nella sede elettorale di Santa Lucia, quartier generale dei “Liberi e Democratici”.
La mossa segue la presa di posizione durissima della lista civica “Scelgo Gubbio” che a Stirati ha mandato segnali bellicosi: se passa l’accordo con Guerrini, “Scelgo Gubbio” ha minacciato di ritirare la propria lista e di correre in proprio. La lista civica ha chiesto al professore di intervenire e di fermare tutta l’operazione, tenendo conto peraltro dell’imbarazzo che c’è nella coalizione in queste ore per la bufera giudiziaria scoppiata proprio all’indomani dell’intesa con il Partito Democratico e sottoscritta dopo la lunga trattativa condotta con l’ormai ex segretario regionale Gianpiero Bocci.
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