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Inchiesta Sirio Ecologica, condannati tre ex amministratori

Caso Sirio Ecologica: il tribunale di Perugia ha sentenziato quattro anni di reclusione all’ex presidente del consiglio di amministrazione della società, Valentino Pierotti, e ai consiglieri Luigino Silvestrucci e Antonio Bei, accusati di bancarotta fraudolenta nell’inchiesta della Procura perugina che nel gennaio 2011 aveva portato all’arresto di nove persone.

Gli accertamenti avevano riguardato Sirio Ecologica e Compagnia per l’Ambiente, di cui i tre imputati erano stati consiglieri, attive nello smaltimento dei rifiuti nell’eugubino, entrambe in crisi e successivamente dichiarate fallite. Nell’ordinanza del gip datata 2011 si parlava di una serie di operazioni reciproche poste in essere tra le due società con “la finalità di svuotare i patrimoni delle stesse”. L’inchiesta della squadra mobile era scaturita da quella sull’omicidio dell’ex collaboratore di giustizia Salvatore Conte.

Sette ex amministratori, tra cui i tre condannati – si legge nel capo d’imputazione – “allo scopo di arrecare pregiudizio ai creditori distraevano a favore della Compagnia per l’Ambiente i beni oggetto del contratto di locazione finanziaria stipulato nel settembre 2007 tra la Sirio Ecologica e la Commercio e Finanza Spa – Leasing e Factoring – per il valore di 877mila euro, siccome utilizzati dalla controllata senza il versamento di alcun canone di locazione”.

Negli stessi atti della Procura è scritto che i fatti sono avvenuti a Gubbio nel giugno 2009, data del fallimento della Sirio Ecologica, “generando un passivo fallimentare di rilevante entità pari, allo stato, a 20 milioni di euro». Silvestrucci, Pierotti e Bei sono stati dichiarati dal tribunale collegiale “inabilitati all’esercizio di imprese commerciali ed incapaci di esercitare uffici direttivi presso qualsiasi impresa per la durata di cinque anni”.

Non doversi procedere per Silvestrucci, Pierotti, Bei, Claudio Rocchini e Carmelo Ciccone per quanto riguarda altre contestazioni legate a omesse contabilizzazioni di fatture e distrazione di risorse in quanto i reati sono prescritti. Stessa sorte – hanno stabilito i giudici Mariella Roberti, Serena Ciliberto e Paolo Sconocchia – per altri reati contestati anche ad Anna Tedesco e Franco Vispi. Fatto non sussiste, con conseguente assoluzione, per altre ipotesi di bancarotta contestate a Silvestrucci, Pierotti, Bei e Rocchini.