“Siamo fortemente preoccupati per la richiesta di verifica di assoggettabilità alla Valutazione di impatto ambientale (Via) inoltrata dalla ditta Maio Tech Srl alla Regione Umbria per la modifica all’impianto di gestione rifiuti nella zona industriale di Padule”: lo dicono il coordinatore della Lega Gubbio, Luca Ramacci, e i consiglieri comunali Michele Carini, Stefano Pascolini e Angelo Baldinelli.
“Il progetto – spiegano i leghisti – prevede la dismissione di attività ad oggi sospese, in favore di nuove attività che riguardano lo stoccaggio di rifiuti pericolosi e non pericolosi nell’attesa delle operazioni di triturazione, miscelazione e pressatura e nello sconfezionamento e riconfezionamento dei rifiuti. Già lo scorso aprile era scattato un campanello d’allarme in quanto alla stessa Maio Tech srl venne autorizzata la modifica non sostanziale dell’Autorizzazione integrata ambientale (AiaIA) che ammise tra le varie operazioni lo stoccaggio di rifiuti combustibili (Cdr) e di altri rifiuti derivanti dal trattamento meccanico. In quell’occasione l’Amministrazione Comunale dichiarò pubblicamente che era all’oscuro di tutto e che solo in maniera fortuita attraverso la consultazione del Bur venne a conoscenza di questa procedura. La determina dirigenziale parla chiaro, la comunicazione venne inoltrata tramite Pec anche al Comune di Gubbio, ma soprattutto: se era considerata un’operazione poco trasparente perché la stessa Amministrazione non fece ricorso al TAR come indicato nel documento dirigenziale? Ferma restando la legittimità della richiesta attuale, l’eventuale autorizzazione a procedere al progetto sarebbe un altro schiaffo al nostro territorio – proseguono i leghisti – che già è fortemente condizionato dalla presenza di una discarica e dalla presenza di due impianti industriali importanti, in uno dei quali è aperta la verifica di assoggettabilità a Via per l’utilizzo del combustibile solido secondario (Css). Auspichiamo che gli uffici tecnici regionali, trattandosi di una modifica impiantistica, adottino una variante che vede nel suo iter due passaggi di approvazione prima in Giunta e poi in Consiglio Comunale con la possibilità a tutti i portatori di interessi di porre le proprie osservazioni. Auspichiamo inoltre per la questione Css che la decisione venga presa solo dopo un’attenta valutazione scientifica, incontrovertibile e non strumentale con l’obiettivo primario di un miglioramento della situazione attuale della salute e dell’ambiente della nostra comunità. Riteniamo che sia giunta l’ora che la politica debba dare risposte concrete sul tema rifiuti ed ambiente trasformando i problemi in opportunità come nel caso del progetto di Contarina nel trevigiano. Da troppi anni il tema è stato oggetto di assordanti silenzi delle passate amministrazioni regionali senza troppi pungoli dalle amiche amministrazioni locali”.
Riteniamo inoltre fondamentale – concludono i leghisti – che la politica favorisca le imprese ad intraprendere un percorso di rinnovamento ecosostenibile che superi certe pratiche, come ben individuato anche nelle linee guida del Recovery Plan, sempre con l’obiettivo primario della tutela dell’ambiente e della salute”.
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