Misteri e polemiche sui 24 immigrati collocati a Padule in uno stabile di privati senza comunicazioni ufficiali, con il Comune che si è detto ignaro della decisione del governo e della prefettura di Perugia. Il sindaco Filippo Mario Stirati è stato accusato di aver subito passivamente le procedure e di mancanza di autorevolezza, così ha preso posizione: “Le prefetture italiane sono costrette a sistemare d’urgenza centinaia di migliaia di richiedenti asilo, esattamente al contrario di tutto quello che era stato garantito dal governo prima che si insediasse e su questo i sindaci nulla possono, se non come stiamo facendo favorire azioni di integrazione, dialogo, convivenza pacifica e costruttiva, cercando di mitigare con quanto in nostro possesso una procedura che obiettivamente rispetto al Sistema di accoglienza e integrazione, è un’operazione meramente emergenziale calata dall’alto, che genera resistenze, perplessità e reazioni negative, da parte nostra e di tutta la popolazione”.
Stirati rivendica “l’ottimo rapporto con prefettura e questura”, ricordando il piano sicurezza per la Festa dei Ceri che però nulla c’entra con il fatto che l’arrivo degli immigrati non era stato concordato con il Comune e neanche era stata informata la comunità locale.
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