Non si smonta il caso della convocazione del primo Consiglio Comunale che si è insediato ieri (mercoledì 17 luglio) in un clima torrido in tutti i sensi. Si sta discutendo della legittimazione dell’atto ufficiale e soprattutto sulle modalità di voto che, avendo previsto una seduta in forma mista in presenza o da remoto, non ha permesso a un consigliere comunale (Simona Minelli) di poter espletare la votazione a scrutinio segreto del presidente e dei due vicepresidenti in quanto collegata a distanza. Dall’atto di convocazione, il Comune avrebbe dovuto garantire la possibilità del voto segreto a distanza. La legittimità della missiva di convocazione è stata sollevata in apertura dei lavori consiliari dall’onorevole Rocco Girlanda e da Simona Minelli, che hanno sottolineato come le modalità abbiano presentato profili di illegittimità sui quali si pronuncerà ora il Tar dell’Umbria al quale sarà inoltrato il ricorso dopo la segnalazione al prefetto di Perugia, Armando Gradone.
Il ricorso è supportato da pareri legali e di segretari generali del Comune, colleghi del dottor Marco Angeloni che ha dato una propria spiegazione e interpretazione della vicenda durante i tumultuosi lavori dell’assemblea di palazzo Pretorio ieri mattina. Per inoltrare il ricorso si attende la pubblicazione degli atti della seduta di ieri, che verranno impugnati davanti al Tribunale amministrativo regionale.
Ha sorpreso il silenzio del neo sindaco Vittorio Fiorucci che, in quanto firmatario della discussa e controversa convocazione, avrebbe potuto intervenire e fare un’opera di chiarezza, fino a chiedere di andare avanti magari assumendosi responsabilità con un atto di umiltà che gli avrebbe fatto onore.
Fiorucci ha ritenuto, con il suo staff di comunicazione guidato da Euro ed Elia Grilli, di postare un video sul profilo di Facebook Vittorio Fiorucci – Sindaco di Gubbio nel quale parla della Giunta insediata e ne tesse le lodi senza fare alcun riferimento a quanto accaduto durante i lunghi e accesi lavori consiliari. Il sindaco ha pensato di glissare e occuparsi solamente della parte da reclamizzare davanti ai cittadini che ha deciso di tenere all’oscuro senza dare alcuna spiegazione di quanto successo, scaturito da un documento da lui firmato e con contenuti sub iudice.
Lascia una Risposta