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Il Partito Democratico apre a una nuova fase: “Il futuro della comunità eugubina è un compito di grande responsabilità”

La sede del Pd in piazza Oderisi

Il Partito Democratico di Gubbio si riunirà nei prossimi giorni per riprendere ufficialmente i lavori ed avviare una nuova stagione politica all’indomani del difficile momento epidemiologico passato e della fase di convivenza col Covid-19. Lo spiega una nota a firma di Marco Cardile, Luca Naticchi e Francesco Filippetti, attuali reggenti della sezione eugubina del partito. “Durante tutto il periodo del lockdown il PD eugubino ha continuato e a lavorare sui problemi del territorio, compatibilmente con le restrizioni imposte e attraverso l’uso degli strumenti informatici, monitorando l’attività gestionale di chi amministra, collaborando, suggerendo proposte e attenzionando l’ente sulle criticità e problematiche economiche, ambientali, sociali. Oggi è tempo di ripartire anche in relazione ai tanti problemi che attanagliano i cittadini e le imprese e alle diverse questioni aperte in questi giorni:  incenerimento dei rifiuti, ripresa economica, l’interruzione volontaria di gravidanza, riaperture delle scuole e il percorso meccanizzato di Via della Repubblica”.

COMPITO DI RESPONSABILITA’. “Non è tempo di rassegnarsi ad un destino di decadenza e senza futuro – prosegue la nota -. Occorre evitare il collasso e guardare alla città in una prospettiva che esuli dai suoi confini, rammentando che tutte le istituzioni sovracomunali hanno il precipuo compito di impegnarsi per il benessere delle comunità. In questo senso, c’è una questione prioritaria che è quella di costruire una cultura politica che sia completamente opposta a logiche di potere, che vada oltre e che faccia riferimento esclusivo alla capacità, all’esperienza, all’autorevolezza e che abbia come fine esclusivo diritti, bene pubblico, lungimiranza nelle prospettive di sviluppo e di rilancio della città. I tempi sono cambiati. Si richiede un impegno diverso, che coinvolga tutti coloro che vogliano raccogliere la sfida dalla quale dipenderà la sorte di questo Paese. E quali siano le forme migliori per questa nuova sfida, come partecipare alla ricostruzione del tessuto economico e sociale in maniera vincente e generosa, come prendere in mano il destino della comunità eugubina è compito di grande responsabilità. Occorre ascoltare, mettersi con l’orecchio a terra e cercare di creare una democrazia partecipata, trovando la forza di cambiare tutto, senza indietreggiare sul piano degli obiettivi comuni e degli ideali”.