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Il Natale eugubino di Flavio Insinna: “Abbiamo bisogno di pace, serenità e solidarietà”

Vivogubbio ha portato in tutte le case e le attività del territorio comunale l’immagine e l’augurio di Flavio Insinna, eugubino ad honorem. Quando può, il popolare attore e conduttore televisivo ha sempre delle belle parole per la città e le tante persone che ha incontrato sulla propria strada nella sua esperienza professionale e anche umana con la fiction Don Matteo. Mantiene rapporti speciali di amicizia. Parlare bene di Gubbio gli riesce sempre facile e naturale. Succede all’Eredità, su Rai Uno, nelle domande e nelle riflessioni a voce alta, e in tante altre occasioni. Il suo Natale e l’ingresso nel 2023 ha un pezzo di Gubbio nel cuore: “Auguro il meglio agli eugubini, abbiamo bisogno di serenità, solidarietà e di tante belle cose dopo tante difficoltà e problemi. Abbiamo tutti bisogno di pace e serenità a tutti i livelli, anche nella quotidianità”.

È tornato in diverse occasioni in città Insinna, come il primo agosto 2014 in occasione del venticinquennale di Gubbio Summer Festival in una serata magica nel cartellone di successo guidato da Katia Ghigi, e per ritirare il Premio Bandiera di Gubbio il 17 marzo 2018. Tutti segni di un rapporto lungo e splendido fatto solo di buoni sentimenti.

Cosa rappresenta Gubbio per Insinna? “Qualcosa di importantissimo, non solo per gli anni di lavoro in quello scenario incantevole, unico al mondo, dove non trovi uno scorcio brutto. Per me Gubbio è come Itaca per Ulisse, è casa. Do un consiglio a chi viene, un’esperienza da fare: arrivate là, parcheggiate in piazza Quaranta Martiri e poi arrampicatevi salendo verso la città. Gubbio è unica”.

I simboli del Natale si racchiudono nell’emblema che ha varcato ogni confine tanto da farne l’Albero più grande del mondo nel Guinness dei Primati. “È davvero il più bello e il più grande, per me lo sarà sempre anche se un giorno dovessero farne uno più grosso da qualche altra parte. Quello di Gubbio non si batterà mai”. C’è una luce che brilla tra quelle accese e dedicate: “È un regalo bellissimo che mi è stato fatto. Ringrazio chi ha pensato a me”.

C’è una scena del cuore nelle sue cinque serie di Don Matteo? “Era il 15 maggio 1999, una giornata pazzesca. Il regista Enrico Oldoini aveva pensato di girare una scena durante l’Alzata. Non avevamo mai visto la festa, dovevamo preparare tutto in una situazione unica nel suo genere e la scena, preparata fin dall’alba, era prevista in un certo modo dovendo aprire la finestra di palazzo Pretorio, sede della caserma nella fiction, proprio durante l’Alzata. Non si sarebbe potuta ripetere, ovviamente. Giravamo in diretta. Mai avremmo pensato all’emozione dopo il ciak nel trovarci di fronte i Ceri con l’entusiasmo di piazza Grande mentre continuavamo a recitare”.

Era il 7 gennaio 2000 e Don Matteo entrava nelle case di milioni di italiani per superare poi i confini nazionali, con Gubbio straordinaria ambientazione naturale protagonista tra i protagonisti di una fiction che avrebbe fatto la storia della televisione. In quel cast, accanto a Terence Hill e Nino Frassica, c’era come pilastro Flavio Insinna, sulla scena il capitano dei carabinieri Flavio Anceschi, interpretato per cinque stagioni nella fortunata serie la cui lavorazione era cominciata un paio d’anni prima con diversi compagni di viaggio, anche in città come Paolo Salciarini in veste di organizzatore locale e Pietro Biraschi fotografo di scena. Insinna, nato il 3 luglio 1965 a Roma, è diventato ancora più popolare e amato con quel personaggio nella sua carriera di attore, costruita nel percorso con il laboratorio di esercitazioni sceniche di Gigi Proietti, e conduttore televisivo. È nato grazie alla fiction un legame bello e profondo tra Flavio e la comunità eugubina, che ha voluto rafforzare il legame conferendogli il 17 marzo 2018 nella sala Trecentesca di palazzo Pretorio il Premio Bandiera di Gubbio, un ambito riconoscimento attribuito dal gruppo Sbandieratori e dal Comune a chi viene riconosciuto come amplificatore dei valore fondanti della città.

Nella motivazione c’è un condensato di emozioni: “Reciprocamente legati: condivide con la città ricordi e capacità di sentire”. Insinna, che dal 23 dicembre 2015 è Cavaliere al merito della Repubblica italiana su iniziativa del capo dello Stato, ha ricevuto il 28 ottobre scorso dal Capo dello Stato, Sergio Mattarella, ne “I giorni della ricerca”, iniziativa della Fondazione Airc per la ricerca sul cancro, il Premio Airc Credere nella Ricerca “per il suo lungo e generoso impegno” a fianco di Airc. Ha poi lasciato un’altra bellissima testimonianza il 26 novembre scorso nel video celebrativo dedicato a Giuseppe “Fefè” Sebastiani al quale è stato consegnato il Premio Bandiera di Gubbio. L’attore ha ricordato con trasporto emotivo ed enfasi il suo rapporto speciale con la città e con il professore fondatore del gruppo Sbandieratori.