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Il Gubbio regge benissimo. A Verona non corre rischi. Notari: “Bellissimo, avanti così”

Ravaglia nell'unico intervento contro la Virtus Vecomp Verona (foto As Gubbio 1910)

Virtusvecomp Verona (4-4-2): Giacomel 6; Pinton 6, Santacroce 6, Sirignano 6, Manfrin 6; Danieli 6, Bentivoglio 6.5, Da Silva 6, Danti 6; Bridi 5.5, Magrassi 5.5. A disp.: Chiesa, Sibi, Gasperi, Vannucci, Curo, Odogwu. All.: Fresco.

Gubbio (3-5-2): Ravaglia 6; Konate 6, Coda 7, Bacchetti 6; Maini 6, Malaccari 6.5, Megelaitis 6.5, Ricci 6, Filippini 6; Gomez 6.5, Tavernelli 6. A disp.: Zanellati, Zanoni, Meli, Sbaffo. All.: Torrente.

Arbitro: Santoro di Messina 6.

Rete: 31′ pt Gomez.

Note: spettatori 479. Ammoniti: Megelaitis, Lakti, Zanoni, Curto, Danti, Ravaglia, Santacroce, Tavernelli. Angoli: 4-4. Recupero: 3′-5′.

Altro che 12 minuti, più 5 di recupero, pensando solo a difendere il gol segnato da Gomez alla Virtusvecomp Verona nel primo tempo: il Gubbio ha giocato 17 minuti come se nulla fosse, con tanta intensità, portando a casa la vittoria costruita il 12 gennaio scorso prima dell’interruzione al 78′ per l’infortunio dell’arbitro. Vincenzo Torrente ha fatto un capolavoro chiedendo e ottenendo dai suoi un atteggiamento aggressivo che ha sorpreso i veneti senza concedergli nulla. “Abbiamo infilato un trittico importante e interpretato benissimo – ha commentato il presidente Sauro Notari -, con tre vittorie e una classifica diversa grazie a 24 punti. Bravi il mister, lo staff e la squadra. Ora saremo con la mente più libera a Vicenza e sono sicuro che la squadra divertirà. Mercato? Stiamo lavorando su almeno due-tre tasselli per non rimanere scoperti. Per ricompattare l’ambiente la medicina è solo la vittoria”.

Non hanno sorpreso le scelte del tecnico rossoblù, dal solito assetto all’utilizzo dei giocatori come Ricci a centrocampo per l’assenza di Lakti (escluso nel timore di ricorsi tra i grotteschi dubbi sulle norme: salterà per squalifica anche Vicenza) e Maini al posto di Cinaglia, pure lui squalificato. Ha colpito l’atteggiamento con la squadra che ha mosso palla – al 33′ – andando all’attacco, tanto da presentarsi subito pericolosa quando Gomez è scattato sulla sinistra ed è stato chiuso in angolo da Sirignano. Poco dopo è stato Malaccari che ha allungato entrando in area dal vertice destro con la difesa veronese a tamponare. Non ha corso rischi la difesa eugubina, con una sola presa alta di Ravaglia, mentre Tavernelli, innescato da Gomez, ha sfiorato il gol eludendo il fuorigioco con Sirignano che ha sventato la muinaccia. C’è stato anche un intervento decisivo in tuffo di Giacomel che ha fermato nel recupero un sinistro dal limite di Megelaitis. Nel finale è stato ammonito Tavernelli. E’ diventato dunque oro il gol segnato il 12 gennaio da Juanito Gomez che passata la mezz’ora era stato un fulmine a superare il portiere con una conclusione da posizione decentrata.