Il Gubbio vuole riprendere il cammino. Braglia, costretto sugli spalti per la squalifica dopo aver collezionato cinque ammonizioni, che si aspetta la reazione e vuole cancellare soltanto i primi nove minuti col Rimini per chiedere alla squadra di fare oggi (domenica 16 ottobre) contro la Reggiana al Barbetti (ore 14.30) quanto a livello di gioco e occasioni ha prodotto nella prima sconfitta stagionale arrivata dopo 17 risultati utili consecutivi tra campionato, Coppa Italia e amichevoli con 13 vittorie.
Gli emiliani sono in testa alla classifica assieme a Fiorenzuola e Siena con 15 punti, uno più dei rossoblù, anche se fuori casa hanno perso due partite su tre con l’ultimo viaggio choc a Fiorenzuola perché sono rientrati con cinque gol sul groppone.
Si apre un trittico impegnativo per il Gubbio che mercoledì nel secondo dei cinque turni infrasettimanali andrà a Fiorenzuola (ore 18), mentre domenica riceverà l’Imolese (orario anticipato alle 14.30).
Piero Braglia confida di rivedere quanto i rossoblù con Torrente riuscirono a fare il 23 febbraio scorso, quando fermarono la marcia granata con i gol di Mangni e Migliorini che inflissero agli avversari il primo ko dopo 27 gare positive di campionato dando una spinta al Modena poi promosso in Serie B.
C’era Aimo Diana, che adesso non può sbagliare (decisivo per la panchina il trittico con Gubbio, Cesena e Carrarese ma già oggi conta parecchio), e oggi c’è anche il direttore sportivo perugino Roberto Goretti. “Dobbiamo capire che non ci possiamo permettere alcuna distrazione – ammonisce Braglia – quando le altre squadre hanno dei valori, perché se sbagli poi paghi. La Reggiana è forte con giocatori importanti e la classifica lo dimostra, hanno avuto qualche passaggio a vuoto ma il valore non si discute”.
I granata sono attesi con la difesa a tre, ma il tecnico non si scompone perché il 4-2-3-1 sta funzionando: “Andremo avanti così perché finora abbiamo fatto bene e speriamo che continui ad andare bene. Giochiamo sempre con quattro under, perciò ci sta che un ragazzo a volte si rilassi un attimo e ci sta anche che un allenatore possa combinare qualche casino. Noi abbiamo la nostra identità, abbiamo le idee ben precise, però in campo ci sono anche gli altri. Manca la concretezza? Al di là di Mbakogu mi auguro che si sblocchi anche Vazquez che fa ottimi inserimenti ma deve essere più cattivo in area”.
Arbitra Simone Galipò di Firenze, al quarto anno con 39 presenze di cui tre in questa stagione e nessun precedente con le due squadre.
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