Il Giro d’Italia 2019 non passerà in Umbria. È questo il responso, ancora ufficioso, del sopralluogo effettuato nelle ultime settimana dall’organizzazione di RCS, che da anni si occupa di dare vita e forma alla corsa rosa. Il cuore verde d’Italia era diventato uno dei luoghi privilegiati sia per gli arrivi di tappa (vedi Gualdo Tadino lo scorso 15 maggio) che per le partenze (Assisi ospitò il villaggio di partenza il giorno successivo), ma dopo anni in cui ha fatto presenza fissa nel programma della corsa a tappe più importante al mondo dopo il Tour de France nell’edizione 2019 resterà a fare da spettatore. L’ufficialità arriverò solamente a fine mese, con la presentazione ufficiale del Giro prevista il 31 ottobre. Ma è ormai certo che nessuna tappa arriverà o ripartirà dall’Umbria, nonostante le voci che si erano sparse nei mesi scorsi. Probabilmente la carovana rosa transiterà lungo il litorale marchigiano, con Pesaro che dovrebbe rappresentare l’arrivo di tappa più prossimo ai confini con l’Umbria.
IPOTESI NON PRATICABILE. Qualche eugubino, decisamente un po’ troppo ottimista, si era spinto in là sui social ipotizzando addirittura un possibile arrivo di tappa nella città dei Ceri. Detto che i costi per allestire e ospitare un arrivo sono a dir poco proibitivi (si viaggia a sei zeri, tanto per intendersi…), l’altro aspetto che a una visione più dettagliata appariva alquanto improbabile riguardava la data, che non sarebbe uscita dal week-end 18-19 maggio. Dimenticando (semplice omissione?) che domenica 19 maggio a Gubbio è in programma la Festa dei Ceri Mezzani e solo pensare ad organizzare a livello logistico e di sicurezza un eventuale passaggio o arrivo di tappa appariva assolutamente fuori da qualsiasi logica. Si era parlato allora di un possibile ritorno del Giro a Gualdo Tadino, magari con quell’arrivo a Valsorda agognato nella passata edizione ma poi “sacrificato” sull’altare dell’impossibilità di consentire ai mezzi al seguito di poter usufruire di una via alternativa per tornare a valle rispetto alla strada che avrebbero dovuto percorrere i corridori. A quanto pare non saranno nemmeno le cime Petrano, Catria o Nerone ad ospitare un arrivo di tappa, ma si punterà direttamente verso le Marche con arrivo in salita a Monte San Bartolo (nei pressi di Pesaro) nella giornata di sabato 18 maggio e poi la cronoscalata Riccione-San Marino in programma domenica 19.
PASSO SAN BOLDO. Ci sarà però un po’ di Gubbio nell’ultima settimana del Giro, quando al terzultimo giorno di gara è prevista la prima delle due tappe dolomitiche con partenza da Treviso e arrivo a San Martino di Castrozza. Tra i passi che verranno affrontati durante la tappa c’è anche quel San Boldo che grazie al servizio esclusivo realizzato nel numero 96 di 15Giorni è stato portato all’attenzione degli eugubini, così ribattezzato per via del culto della popolazione locale in onore di Sant’Ubaldo. Il Giro 2019 si concluderà all’Arena di Verona con una cronometro individuale, ricalcando quanto avvenne nel 1984 quando proprio sul filo di lana la vittoria andò a Francesco Moser. Quanto ai possibili protagonisti, preso ancora per dire chi sarà presente: improbabile che torni in Italia il campione in carica Chris Froome, da verificare i piani di Vincenzo Nibali (che pare propenso a correre la corsa rosa dopo averla saltata nel 2018) e Fabio Aru, possibile la presenza di Geraint Thomas, vincitore del Tour 2018, così come quella di Alejandro Valverde, fresco vincitore del mondiale di Innsbruck.
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