Nell’era dei social la fine di un amore impiega pochi istanti (ma tanti clic) per fare il giro del mondo. Non fa eccezione poi se i diretti interessati sono rispettivamente l’attuale vice-presidente del Consiglio (nonché Ministro dell’Interno) e una delle conduttrici televisive più popolari degli ultimi anni. Matteo Salvini ed Elisa Isoardi non fanno più coppia ufficialmente solo da poche ore, ma la notizia è rimbalzata praticamente in ogni angolo del Bel Paese (e non solo). A dare l’annuncio è stata proprio la Isoardi, attualmente impegnata ogni mattina nel programma Rai “La Prova del Cuoco”, che naturalmente si è affidata a Instagram per far sapere al mondo di essere tornata single dopo una relazione durata tre anni, ma che evidentemente non ha retto al progressivo aumento degli impegni istituzionali di un Salvini sempre più in prima linea sul fronte politico internazionale. La cosa curiosa è che in questo addio tanto chiacchierato (e che farà discutere) c’è finito di mezzo anche un pezzettino… di Gubbio.
I VERSI DI GIO EVAN. Perché la Isoardi nella foto postata su Instagram ha deciso di utilizzare i versi di un poeta decisamente alternativo, ma che negli ultimi tempi ha cominciato a fare proseliti un po’ su tutti i social. “Non è quello che ci siamo dati a mancarmi, ma quello che avremmo voluto darci ancora”. L’autore si chiama Gio Evan, all’anagrafe Giovanni Giancaspro, scrittore eugubino nato il 21 aprile 1988 che a quanto pare è da tempo tra i preferiti della conduttrice televisiva, che giusto pochi giorni fa ne aveva consigliato una delle ultime pubblicazioni ai suoi follower. Gio Evan, nome d’arte che gli ha attribuito un membro della popolazione indigena Hopi in Argentina, incontrato durante un viaggio effettuato qualche anno fa (il nome è ispirato all’evangelista Giovanni). Nel 2008 Gio ha pubblicato il suo primo libro dal titolo “Il florilegio passato”, ma è nel 2012 che la sua carriera ha spiccato il volo dividendosi tra musica, poesia e teatro. Lui stesso si definisce poeta, cantautore, umorista e performer, ma scrivere libri è probabilmente cioè che gli riesce meglio come dimostra il successo dell’ultima opera intitolata “Ormai tra noi è tutto infinito”. Oltre a condividere i suoi versi e le sue poesie con il mondo del web, al quale affida “parole dolci, tenere, non necessariamente articolate perché non voglio dimostrare niente”, come ha spiegato di recente in un’intervista a Vanity Fair. Da semplici citazioni (“Stai con la persona che quando ti chiede come stai, conosce già la risposta”) a frasi buffe e ironiche (“Io mi impegno un sacco a incontranti per caso” o “Quando voi davate lezioni di vita noi eravamo fuoriclasse”), il web sembra comunque apprezzare: oltre 410mila follower su Instagram, quasi 200mila follower su Facebook, serate sparse in lungo e in largo per l’Italia (e a cifre sempre più alte: 13 date fino a dicembre, sabato prossimo è in Belgio, a Bruxelles, il 22 novembre è a Perugia al ReWork) e un seguito destinato a crescere ancora dopo la pubblicità indiretta ricevuta dall’Isoardi. Ne ha fatta, insomma, di strada quel ragazzino un po’ inquieto e riservato a cui la scuola proprio non piaceva, ma che dalla vita ha saputo cogliere il meglio quando è capitata l’occasione giusta.
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