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I LeD nascondono Alessia Tasso, dicono no alle primarie e logorano gli attuali avversari che potrebbero convergere

Il sindaco Filippo Mario Stirati e la coordinatrice dei LeD, Maria Rita Rogari

Il gioco dei LeD (Liberi e Democratici) è fin troppo chiaro: avendo il potere in mano, mentre spendono un sacco di soldi tra opere pubbliche e situazioni varie in piena campagna elettorale, lasciano che siano gli altri a logorarsi in vista delle elezioni di giugno 2024. Per questo tengono ancora nascosta l’unica candidata possibile, il vicesindaco Alessia Tasso, facendo sapere che tutti gli assessori in carica possono fare i candidati a sindaco, evidentemente compreso Gabriele Damiani rientrato in giunta dopo aver revocato le sue dimissioni che aveva definito “definitive e irrevocabili”.

I LeD dicono di puntare a un centrosinistra che si presenti unito alle prossime elezioni amministrative, con un programma condiviso e un unico candidato, avvertendo che chi vuole starci non può usare la “scimitarra per taglieggiare quanto fatto in dieci anni di amministrazione dall’attuale maggioranza. Questo messaggio è rivolto soprattutto a Orfeo Goracci che manda avanti Gabriele Tognoloni per lanciare l’idea di una grande coalizione con tutti dentro, ovvero il campo largo insieme a Pd e 5 Stelle, oltre ai Socialisti comprimari ma sempre interessati a ottenere poltrone.

C’è anche da parte dei LeD una diffidenza verso le primarie di cui si sente parlare in pezzi della sinistra.

La coordinatrice Maria Rita Rogari, stamattina (giovedì 11 gennaio) nella sede di borgo Santa Lucia, ha invitato tutte le anime del centrosinistra al confronto sereno, così come ha sottolineato il sindaco Filippo Mario Stirati che auspica la formazione di una nuova coalizione “per includere il nuovo – ha detto – ma senza disperdere ciò che è stato fatto fin qui”. Il nuovo dovrebbe essere il Movimento 5 Stelle, che non vede l’ora di andare al governo dopo aver sempre criticato Stirati e la sua coalizione, mentre sul Pd ci sono spaccature interne ai LeD tra chi li vuole dentro e chi no, anche se il Pd nazionale ha dettato la linea delle intese con i grillini. Al tavolo non c’era il vero stratega del movimento, ovvero Claudio Tasso, zio di Alessia Tasso, che dà le carte nella partita per mettere assieme la coalizione.

Per i LeD, la città “ha dovuto affrontare in 10 anni dal punto di vista amministrativ, le macerie morali e materiali lasciate dalle precedenti amministrazioni”. Il riferimento esplicito è ai due Puc incompiuti (San Pietro e l’ex ospedale) avviati e gestiti da Goracci senza alcun risultato concreto, un clima complesso all’interno di Palazzo Pretorio con una serenità sul lavoro da ricostruire (anche qui chiaro il riferimento a Goracci con alcuni aspetti che rientrano nell’inchiesta Trust e nel processo di primo grado che coinvolge l’ex sindaco e altri ex amministratori e dipendenti comunali).

A chi si candida a governare la città, i LeD chiedono di riconoscere questo lavoro fatto con un programma che prosegua ciò che è stato avviato, lo migliori, lo ampli, ma in un’ottica che non sia “sfasciare” per ripartire. Questo aspetto è un problema anche per Pd e 5 Stelle da lunghi anni fortemente critici con Stirati e i LeD.