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I dati di Arpa su 10 anni di controlli: qualità dell’aria ottima e le cementerie non impattano. Duro colpo alla continua battaglia elettorale di Stirati, Tasso, LeD e Goracci

Arpa – l’Agenzia regionale di protezione ambientale – ha relazionato in una conferenza stampa a palazzo Pretorio, presenti il sindaco Filippo Mario Stirati e il vicesindaco Alessia Tasso candidata alla successione, i dati di 10 anni di monitoraggio dell’aria nella conca eugubina. Gubbio è una delle aree più controllate in Umbria con cinque centraline (installate al tempo di Orfeo Goracci sindaco che volle l’operazione chiedendo e ottenendo dalle cementerie Barbetti e Colacem di accollarsi costi di attivazione e manutenzione) su otto posizionate nelle aree montane umbre, due milioni e mezzo di dati orari e cinquemila analisi su polveri e deposizioni.

La qualità dell’aria negli ultimi dieci anni è stata ottima e tra le migliori in Umbria con i principali indicatori di polveri e metalli tutti abbondantemente sotto le soglie di criticità. I cementifici hanno impatti praticamente trascurabili nelle aree urbane come dimostra l’assenza di differenza in termini di emissioni tra quando gli impianti sono attivi e quando sono fermi.

Queste rivelazioni rappresentano un durissimo colpo nella continua battaglia politica e ideologica tra una parte della coalizione del sindaco, con in testa Stirati, Tasso e il movimento dei LeD (Liberi e Democratici), e l’estrema sinistra capitanata da Goracci con i comitati ambientalisti nella corsa elettorale quotidiana e perenne. Goracci ogni tanto esterna sui social e non fa menzione dei dati (nelle ultime ore è impegnato – da pensionato con annessi vitalizi derivanti dalla politica – a sostenere lo sciopero generale dei lavoratori proclamato da Cgil e Uil), ricordando come lui stesso si è affidato completamente ad Arpa per il controllo del territorio quando era sindaco per potenziare i controlli.

I valori più alti di inquinamento, comunque sempre nella norma, sono rilevati nelle centraline di piazza Quaranta Martiri e via Leonardo da Vinci. Risultano più alti in inverno con l’accensione di caminetti e stufe a legna, e dal lunedì al venerdì quando c’è più traffico di mezzi. Influisce anche la ventilazione con l’arrivo di polveri sahariane, dato riscontrabile in tutta la regione.

Hanno presentato i dati Marco Vecchiocattivi, fisico Arpa, e il direttore dell’organismo pubblico Luca Proietti, e Sara Passeri esponsabile Arpa per l’area dell’eugubino gualdese. L’analisi ha confermato quanto è visionabile ogni giorno nelle tabelle on line del sito Arpa.

L’utilizzo del combustibile Css nello stabilimento di Ghigiano – ha evidenziato Vecchiocattivi riportando i dati – non ha avuto alcun effetto peggiorativo in termini di emissioni: la differenza tra prima e dopo l’uso è stata definita non scientificamente apprezzabile. Sara Passeri ha rimarcato come siano aumentati i controlli di Arpa sulle emissioni, con la rilevazione di maggiori dati, e sulla qualità del Css che viene bruciato proveniente da fuori Umbria. Stirati e Tasso si sono detti soddisfatti dei dati, dichiarando la massima fiducia nell’operato di Arpa, ma nel piano della campagna elettorale nel timore di perdere consensi a sinistra ha annunciato una seconda fase dello studio La Sapienza-Cnr a partire da gennaio in attesa di un eventuale pronunciamento della Corte dei Conti dell’Umbria sulla legittimità o meno delle spese sostenute con soldi pubblici (173mila euro più i costi per l’ecodistretto e altro) per controlli già ampiamente garantiti da Arpa. Da verificare l’eventuale correlazione tra queste spese e la ricerca del consenso elettorale fine a se stesso per mero calcolo politico-elettorale.

Non si escludono esposti alla magistratura per le campagne dei comitati ambientalisti, con la politica silente quando non connivente, che recano evidenti danni d’immagine con dati e soprattutto interpretazioni fuorvianti sulla qualità dell’aria e della salute sul territorio.