Non c’è stata alcuna comunicazione nelle dichiarazioni e note ufficiali, ma è stata sollevata l’ipotesi di un’edizione straordinaria il prossimo 11 settembre della Festa dei Ceri. L’hanno fatto apertamente i Capodieci nell’ultima riunione del tavolo ceraiolo, come si evince dal verbale della stessa riunione e soprattutto dalle comunicazioni sulle chat inviate a molti ceraioli da parte di chi ha preso parte all’incontro. La prospettiva è emersa ma nessuna decisione è stata presa, decidendo di rinviare ogni approfondimento a quando le condizioni generali legate alla pandemia dovessero consentire una ripresa della normalità.
Ne ha parlato espressamente Alessandro Nicchi, designato nel 2020 per guidare il Cero di Sant’Ubaldo il 15 maggio, e hanno rilanciato la questione Fabio Uccellani di San Giorgio e Andrea Tomassini di Sant’Antonio con un’apertura totale nel portare l’umore del popolo ceraiolo.
I Capodieci, così come i Capitani Eric Nicchi e Paolo Procacci, sono nel pieno del proprio ruolo dopo il rinvio dei Ceri l’anno scorso quando si era in pieno lockdown.
Questo passaggio sull’eventuale edizione settembrina, inserito nel verbale della riunione, rappresenta un’assoluta novità ed è elemento di profonda riflessione perché i Capodieci sono di fatto la voce dei ceraioli per il carisma e l’investitura popolare che ricevono, al di là delle altre figure istituzionali. Ha sorpreso la linea del silenzio decisa nel riferire all’opinione pubblica soltanto alcune selezionate parti della riunione, omettendo quanto sollevato nello specifico da Alessandro Nicchi che ha argomentato sulle ragioni di un’eventuale festa l’11 settembre, nel giorno in cui si ricorda la Traslazione del patrono Sant’Ubaldo dalla cattedrale alla basilica sul monte Ingino dove sono custodite le spoglie incorrotte.
Il Capodieci Nicchi ha fatto esplicito riferimento alla passione ceraiola imprigionata da un anno e ha sottolineato come la possibilità di prendere in considerazione un’edizione straordinaria sia strettamente legata alle condizioni della pandemia, con gli effetti tra le restrizioni, il discorso degli assembramenti e il piano della sicurezza per garantire la coralità della festa come da tradizione sui quali avrà voce decisiva in capitolo il prefetto di Perugia, Armando Gradone.
Questa prospettiva trova invece contrari i Capitani, Eric Nicchi (assente alla riunione ma esplicito in un messaggio ai convocati: “Io a settembre non salgo neanche a cavallo”, ha riportato il sindaco Filippo Mario Stirati leggendo il messaggio del Primo Capitano nel quale comunicava l’indisponibilità a poter intervenire) e Paolo Procacci, che sono pronti a rinunciare al proprio ruolo nel sostenere che la festa debba celebrarsi esclusivamente il 15 maggio: in questo caso, qualora venisse deciso di organizzare i Ceri a settembre, potrebbe toccare a Edoardo Amadei e Roberto Pierotti estratti dall’urna dell’Università dei Muratori la mattina del 15 maggio 2019.
Non è stata data comunicazione completa sulle tematiche affrontate nell’ultima riunione e ci sono diffusi commenti sulla natura del tavolo autocostituito senza alcuna investitura popolare né un confronto su criteri e compiti, nel dibattito in piedi da lunghi anni sull’opportunità di costituire un ente che possa occuparsi di ogni aspetto, dalla gestione al copyright per la tutela dell’immagine.
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