Il giorno del classico: oggi (sabato primo aprile, ore 17:30) al Barbetti arriva la Vis Pesaro. Il Gubbio viene da tre vittorie di fila e un pareggio che l’hanno spinto al quinto posto con 55 punti e l’accesso matematico ai playoff ottenuto con quattro giornate d’anticipo. L’assalto alla quarta posizione è possibile: i rossoblù scenderanno in campo dopo Ancona-Carrarese, la sfida alle 14.30 tra i dorici sesti a 54 e i toscani quarti a 57.
Piero Braglia cavalca l’entusiasmo con la possibile conferma del 3-4-2-1, il ritorno in gruppo di Redolfi dalla squalifica e la fiducia nella linea giovani (contro il San Donato Tavarnelle sono partiti titolari 6 under). La Vis lotta in zona salvezza e va sull’altalena con un successo in mezzo a quattro sconfitte e in nove giornate, con un gol segnato nelle ultime cinque gare. I pesaresi degli ex Fedato e Gerardi avranno in panchina il preparatore dei portieri Francesco Franzese perché il tecnico Oscar Brevi e il vice Francesco Renzoni sono stati squalificati.
Può considerarsi un classico, visti i 18 precedenti a Gubbio tra professionisti e dilettanti, con otto vittorie dei rossoblù (l’ultima per 3-0 lo scorso campionato), altrettanti pareggi (l’ultimo per 1-1 è del 2020-2021) e due vittorie del Pesaro (l’ultima risale al 1965-1966 per 0-2), aggiungendo il successo vissino in campo neutro a Senigallia negli spareggi promozione 1985-1986 e una gara non disputata nel 2019-2020.
Braglia fa leva su più fattori: ha la squadra che segna più gol con subentranti (15) contro quella che ne subisce di più (12), i suoi sono scatenati prima della pausa (9 reti dal 31’ al 45’, come Reggiana e Cesena). La Vis invece è la del girone B con 117 cartellini gialli subiti in 34 turni, ed è vulnerabile nel finale (14 gol presi negli ultimi 15’ di gioco, come il Montevarchi), vantando infine l’attacco più anemico (21).
Arbitra Valerio Vogliacco di Bari, alla sua prima stagione in Lega Pro con 8 presenze e un precedente con i marchigiani (Vis Pesaro Fiorenzuola 1-0).
In queste ore il cordoglio dell’ambiente, con in testa il presidente Sauro Notari che si è stretto attorno alla famiglia di Massimo Bogo Gori improvvisamente scomparso a 61 anni. E’ stato centravanti del Gubbio nella stagione 1989-1990 in Serie C2 guidato da Francesco Giorgini. Venne subito soprannominato dai tifosi il Bisonte per le sue caratteristiche fisiche, condizionato da guai fisici segnò 5 reti, oltre a un gol nella memorabile amichevole disputata nell’allora polisportivo San Biagio contro il Brasile (finì 14-1) in ritiro in città per il Mondiale di Italia ’90.
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