L’edizione 2018 di Gubbio No Borders è andata in archivio con un pieno di soddisfazione da parte di tutta l’organizzazione e dell’amministrazione comunale. “Un evento che ha una vasta eco nazionale e che attraverso le varie edizioni ha portato nella città di Gubbio molti protagonisti del jazz e del panorama culturale italiano e internazionale”, hanno commentato il sindaco Stirati e il direttore artistico Luigi Filippini tracciando una sorta di bilancio. “Grande successo hanno ottenuto le Masterclass, cioè un ciclo di incontri didattici diretti da Leonardo Radicchi e Andrea Angeloni che hanno fatto registrare il tutto esaurito, con studenti provenienti da varie parti d’Italia e lezioni individuali e collettive presso gli studi di “Al Fondino”, tenute da nomi di primo piano tra cui il chitarrista Francesco Diodati e il sassofonista Cristiano Arcelli. Esperienze simili in Italia sono rare, se ne contano appena 7 o 8. E non dimentichiamo nemmeno i 12mila contatti sui social, a dimostrazione della capacità del festival di raggiungere le più vaste platee».
PRODOTTO CITTÀ. Andrea Angeloni ha ribadito che, oltre alla qualità degli interpreti e insegnanti, il valore aggiunto è stato dato “dall’accoglienza e dal “prodotto città”, poiché il gradimento complessivo è stata la somma di vari fattori”. Dall’amministrazione è partito anche un monito forte per cercare di rafforzare in futuro la presenza del festival: “Sarà fondamentale il dialogo tra i talenti del territorio e gli artisti più famosi, per creare occasioni di crescita”. Per questi gli organizzatori stanno già pensando alla prossima edizione, ampliando l’offerta dei corsi tenuti sempre da nomi di primo piano.
Hai domande?
Trovaci sui social o Contattaci e ti risponderemo il prima possibile.