GUBBIO (3-5-2): Ravaglia 6; Cinaglia 5 Coda 5 (21′ pt Maini 6) Konate 6; Munoz 5 (1′ st Manconi 5) Ricci 6 (24′ st Tavernelli 5,5) Malaccari 6 Sbaffo 6 Zanoni 5; Gomez 5 (36′ st Battista sv) Cesaretti 5 (24′ st Sorrentino 5). A disp.: Zanellati, Bacchetti, Meli, Filippini. All.: Torrente 5.
FERMANA (3-4-2-1): Ginestra 6; De Pascalis 6 Manetta 6,5 Lancini 6; Iotti 6,5 Urbinati 6 (43′ st Ricciardi sv) Manè 6 Sperotto 6; Petrucci 6,5 (43′ st Bellini sv) D’Angelo 6 (28′ st Bacio Terracino 6); Cognigni 5 (1′ st Maistrello 6). A disp.: Palombo, Gemello, Rolfini, Cremona, Isacco, Persia, Molinari, Mantini. All.: Antonioli 6,5.
ARBITRO: Longo di Paola 5,5.
Guardalinee: Ciancaglini e Di Monte.
MARCATORE: 5′ pt Petrucci.
ESPULSO: 47′ st Cinaglia (G) per doppia ammonizione.
AMMONITI: Maini (G), Lancini (F), Cesaretti (G), Urbinati (F), Sorrentino (G), Maistrello (F).
NOTE: al 44′ pt Cognini (F) sbaglia un rigore (parato). Spettatori 841 (abbonati 498) per un incasso di 4.879,11 euro. Angoli: 3-2 per il Gubbio. Recupero: 5′ pt, 5′ st.
Era una partita da non sbagliare e il Gubbio invece l’ha fallita in pieno con una prestazione fin troppo grigia, inconcludente non riuscendo a fare un tiro in porta e dominata dalla paura di sbagliare. Torrente esce dal campo a testa bassa, mentre i tifosi a fine gara contestano i giocatori. Le ha provate tutte il tecnico per cambiare pelle in corsa, ma non c’è stata una vera reazione e per i marchigiani è stato fin troppo facile capitalizzare al massimo il vantaggio ottenuto nei primi minuti. La classifica del Gubbio è pesantissima al giro di boa, visti i 15 punti e appena due nelle ultime sei giornate con il gol diventato una chimera (digiuno da 297 minuti) e la fragilità generale peraltro acuita dai gol balordi che prende.
Ravaglia si fa trovare impacciato in avvio sul tiro da fuori di Iotti con la respinta corta che favorisce l’irruzione sotto misura di Petrucci, tra le vibranti proteste di Torrente nel rivendicare una rimessa laterale invertita. Poi prima del riposo il giovane portiere blocca a terra il tiro centrale su rigore di Cognigni concesso per un controllo maldestro con la mano di Maini, subentrato a Coda uscito per problemi alla vista.
Nelle file marchigiane in porta c’è l’esordio di Paolo Ginestra, 40 anni, ex Ternana, che ha lasciato il Notaresco (in testa alla classifica del girone F di Serie D) per tornare nei professionisti a Fermo, dov’era stato la stagione scorsa, e in campo c’è l’ex Gianluca Urbinati, classe 1987 e capitano. L’approccio dei rossoblù è spento e l’unico ad accendersi veramente è solo l’Albero di Natale più grande del mondo all’inizio della ripresa. Il Gubbio rischia ancora su un paio di mischie, in cui sembra che ai giocatori rossoblù scotta il pallone, mentre sono poca roba passata la mezz’ora un tentativo di Cesaretti di testa e una conclusione alta di Konate, più una giocata di Sbaffo neutralizzata dal portiere in due tempi.Torrente al ritorno in campo gioca la carta Manconi passando dal 3-5-2 al 3-4-3, però non si vedono grandi cambiamenti e anzi affiora pure il nervosismo con una mezza rissa a centrocampo sedata a fatica dall’arbitro dopo sei minuti.
La combinazione migliore dei rossoblù si vede intorno alla mezz’ora quando Sbaffo innesca Tavernelli che, dopo uno scambio con Manconi, va al destro alto dal limite. E’ l’unico vero brivido verso la porta di Ginestra che passa inoperoso il pareggio. Nel finale la punizione lunga dalla destra di Battista, senza alcuna deviazione sotto misura, con Ginestra che può parare e il Gubbio chiude in dieci perché Cinaglia protesta e rimedia il secondo cartellino giallo.
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