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Gubbio, furti a raffica: forse una banda specializzata che controlla e agisce

Potrebbe esserci una banda specializzata nei furti che gira da mesi indisturbatamente lungo il vasto territorio eugubino lasciando il segno dovunque può. Ne sanno qualcosa gli abitanti delle frazioni di Cipolleto e Spada, l’una a sud e l’altra a est a pochi chilometri dal centro, dove venerdì notte sono state prese di mira tre abitazioni con i ladri capaci di saccheggiarle. Approfondisce gli episodi Il Messaggero nell’edizione umbra di oggi, domenica 20 ottobre.

I raid hanno fruttato ai malviventi denaro e monili in oro, lasciando le case in condizioni di caos con le stanze messe a soqquadro. Due di questi furti si sono verificati a Cipolleto, mentre il terzo ha interessato un’abitazione a Spada. In tutti e tre i casi, i malviventi hanno agito senza trovare ostacoli facendo irruzione nelle case e rovistando in ogni posto, causando sconcerto e preoccupazione nelle famiglie colpite ma anche nella comunità con il senso di insicurezza che sta crescendo. Questi ultimi episodi s’inseriscono in un contesto di criminalità crescente, che ha già visto altri appartamenti visitati da ignoti nei giorni precedenti.

I carabinieri della Compagnia di Gubbio, guidati da nuovo comandante Pasquale Moriglia, erano stati chiamati a intervenire anche mercoledì scorso in città, in via Luigi Pirandello, dove i ladri avevano rubato oggetti di valore, tra cui borse firmate e una fede nuziale di particolare valore affettivo per i proprietari. Nella stessa serata, un altro furto era stato segnalato in via Niccolò Machiavelli, nella zona della Vittorina. I ladri stanno agendo su più fronti, senza fare distinzione tra le zone urbane e periferiche.

C’è la diffusa percezione che non si tratti di azioni isolate di malintenzionati occasionali, per quanto ci sono situazioni di soggetti che agiscono per fame e disperazione prendendosi dei rischi colossali. Le forze dell’ordine sono convinte che ci siano delle bande organizzate che mettono nel mirino varie zone, le studiano e preparano i colpi approfittando di ogni momento favorevole, senza neanche preoccuparsi troppo se all’interno delle abitazioni in quell’istante vi siano o meno i proprietari. Questi ultimi colpi rappresentano solamente la punta dell’iceberg di un problema che sta condizionando pesantemente e crea apprensione, in un territorio di 525 chilometri quadrati (il settimo d’Italia per estensione) dove la videosorveglianza è in molte aree e abitati quasi del tutto assente.

Anche nel centro storico e nell’immediata periferia si lamenta ormai da anni la carenza di strumenti di prevenzione e controllo, con i carabinieri e i vigili urbani chiamati a pattugliare chilometri e chilometri di strade tra le poche possibilità di intervenire tempestivamente. In passato era stata chiesta dall’allora sindaco Filippo Mario Stirati, con tutto il consiglio comunale favorevole, l’istituzione di un commissariato di polizia, pur nella consapevolezza di non avere alcuna possibilità di ottenerlo ma soltanto per far vedere le buone intenzioni. Da molte parti si è suggerito di agire concretamente su fronti praticabili: il potenziamento degli impianti di illuminazione per scoraggiare i piani d’azione dei ladri, l’attivazione della videosorveglianza e l’incremento del personale di controllo, tenuto conto che tanto la caserma dei carabinieri quanto la polizia locale hanno organici ridotto rispetto al previsto e alle caratteristiche del territorio. Dell’installazione di telecamere da parte del Comune si è parlato per lunghi anni e le promesse sono rimaste sulla carta, sebbene siano stati acquisiti dei fondi approntando un piano di attivazione. Stanno cercando di sopperire i privati sia con la videosorveglianza e sia con i sistemi di controllo come le ronde sui social. Ci sono gruppi che hanno attivato chat per segnalare auto e movimenti sospetti e per lanciare l’allarme, provando in questo modo a prevenire e contrastare l’illegalità.