Tutto in 90’. Perché a Gubbio nessuno si sogna di dover tornare in campo per giocarsi la salvezza ai play-out, ricordando il drammatico precedente del 2015 con il Savona che costò ai rossoblù un anno di purgatorio nei dilettanti. Contro la Virtus Verona, però, c’è bisogno di portare via almeno un punto per starsene buoni e tranquilli, senza dover badare nemmeno ai risultati provenienti dagli altri campi. Che poi c’è solo una combinazione che potrebbe rivelarsi fatale ai rossoblù: sconfitta al “Barbetti” con la Virtus Verona e contemporanea vittoria della Renate a Rimini, che genererebbe una mini classifica avulsa a tre squadre a quota 41 che vedere gli eugubini pagare dazio alle due dirette concorrenti. Tanto per intenderci: anche con una sconfitta, qualora la Renate non dovesse vincere al “Neri” di Rimini, la salvezza sarebbe cosa fatta. “Dovremo essere pronti a tutto – ha commentato alla vigilia il vice allenatore Daniele Cavalletto (Galderisi è squalificato) – perché questo girone s’è dimostrato essere il più complicato di tutti quelli di Serie C e c’è da fare molta attenzione. La salvezza era l’obiettivo che la società ci aveva chiesto a novembre, quando decise di contattare Galderisi per proseguire il lavoro cominciato da Sandreani. Siamo in linea con quanto dovevamo raggiungere, ci manca l’ultimo passo e confidiamo di compierlo contro la Virtus Verona”. Che all’andata riservò al Gubbio uno sgradito regalo post natalizio (si giocava il 26 dicembre): “Sbagliammo completamente l’approccio, prendendo una brutta imbarcata nei primi 25’. Ma da allora tante cose sono cambiate, la squadra stessa non è più la stessa e sono sicuro che quella di domani sarà tutta un’altra storia. Qualcuno ci imputa di non essere bravi a gestire le partite, ma riteniamo piuttosto di dover fare sempre il possibile per provare a vincere, e quindi di cercare di ottenere il massimo. Non firmiamo né tantomeno giocheremo per il pari nemmeno contro la Virtus, che peraltro ha l’obbligo di conquistare i tre punti per garantirsi la salvezza diretta tanto quanto noi”.
TANTI ASSENTI. Non ci sarà il rientro di Piccinni, da più parti caldeggiato nei giorni scorsi. Cavalletto ha confermato che il giocatore è convocato, ma solo perché con la sua personalità ed esperienza rappresenta un valore aggiunto per i più giovani. Probabile la conferma del 3-5-2 ammirato nelle ultime uscite con Marchegiani tra i pali, reparto difensivo a tre con Espeche, Maini e Lo Porto, mediana a cinque con Ferretti e Pedrelli esterni e uno tra Conti e Ricci a completare la batteria di centrali con Davì e Casiraghi e l’accoppiata offensiva composta da Chinellato e De Silvestro. Assenti lo squalificato Benedetti e gli infortunati Paolelli e Malaccari. Fischio d’inizio alle 15 e pericolo incombente di scarso afflusso sugli spalti tra i pranzi legati al ritorno dei Ceri in città e il maltempo previsto per la giornata di domani. La società ha promosso un’iniziativa per far entrare gratis tutti i minorenni fino a 18 anni, munendosi però del biglietto gratuito in prevendita.
COMBINAZIONI. Campo collegato, come detto, il “Neri” di Rimini dove si affrontano due squadre a quota 38 punti che pareggiando eviterebbero la retrocessione diretta (il Fano, che insegue a 35, può solo vincere e sperare che il Gubbio faccia altrettanto e che non finisca in parità la gara tra Rimini-Renate, ma a quel punto entrerà comunque in ballo la differenza reti negli scontri diretti), ma che qualora finisse in parità la gara del “Barbetti” vedrebbero risolta la questione solo attraverso la differenza reti negli scontri diretti. Calcoli ingarbugliati dai quali il Gubbio spera ben volentieri di sottrarsi. Intanto l’ultima giornata del girone A ha emesso l’ultima promozione diretta in B: a sorpresa il Piacenza, sconfitto 2-0 dalla Robur Siena (vendicata la sconfitta a parti invertite che un anno fa così il primato ai bianconeri), cede il passo al controsorpasso dell’Entella, che vincendo all’89’ contro la Carrarese s’è assicurato un pronto ritorno tra i cadetti.
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