SAMBENEDETTESE – GUBBIO 3-1
SAMBENEDETTESE (3-4-1-2): Sala; Celiak, Biondi, Fissore; Rapisarda, Gelonese (1’ st Bove), Signori, D’Ignazio (24’ st Panaioli); Ilari; Di Massimo (24’ st Russotto), Stanco. A disp.: Pegorin, Rinaldi, Calderini, Rocchi, De Paoli, Caccetta. All.: Magi.
GUBBIO (3-5-2): Marchegiani; Espeche, Maini, Lo Porto; Ferretti (45’ st Battista), Davì (45’ st Ricci), Benedetti, Casiraghi, Pedrelli (15’ st Conti); Chinellato, De Silvestro (25’ st Campagnacci). A disp.: Battaiola, Schiaroli, Tofanari, Cattaneo, Plescia. All.: Galderisi.
ARBITRO: Colombo di Como.
Guardalinee: Santi e Lenza.
MARCATORI: 34’ pt Di Massimo rig. (S), 7’ st Ilari (S), 12’ st De Silvestro (G), 39’ st Stanco (S).
NOTE: allontanato al 34’ st il tecnico del Gubbio Galderisi per proteste. Spettatori 3.000 circa. Espulso: 40’ pt Benedetti (G) per doppia ammonizione. Ammoniti: Biondi (S), Rapisarda (S), Espeche (G), D’Ignazio (S), Panaioli (S). Angoli: 4-2 per il Gubbio. Recupero: pt 2’, st 5’.
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Dovrà ancora sudarsi la salvezza il Gubbio di Galderisi: sarà necessario un punto nell’ultima sfida contro la Virtus Verona per evitare un clamoroso harakiri, con i rossoblù che potrebbero essere raggiunti in caso di sconfitta a quota 41 punti (e a quel punto giù di classifica avulsa con calcoli tutt’altro che rassicuranti). Al “Riviera delle Palme” arriva l’ennesimo schiaffo stagionale, stavolta assestato dall’ex Magi che al contrario ipoteca i play-off rianimando con un buon finale di stagione una piazza che aveva perso smalto, voglia di lottare e motivazioni. Per il Gubbio è la classica giornata no, una delle tante di un’annata avara di soddisfazioni e ancora in bilico: il 3-5-2 proposto dal tecnico paga dazio al cospetto di una squadra più pimpante e determinata, sfortunata in avvio quando Gelonese centra la traversa al primo tiro in porta, imprecisa con Stanco e poi con Signori che sprecano due ghiotte opportunità per sbloccare l’empasse. Il Gubbio non trovi sbocchi dalla metà campo in su, col solo Pedrelli che ci prova col mancino su punizione (palla appena a lato). Al 34’ però la Samb passa: Benedetti stende in area Di Massimo, sul dischetto si presenta lo stesso enfant prodige abruzzese (la Juve lo prese giovanissimo, ma da allora s’è perso per strada…) che spiazza Marchegiani e indirizza la gara. Benedetti la combina grossa al 40’ beccandosi un secondo giallo decisamente evitabile e a quel punto le cose si fanno troppo in salita, benché Casiraghi tenti di sorprendere Rapisarda allo scadere con una conclusione dalla distanza, deviata in corner. In avvio di secondo tempo Rapisarda pennella per la testa di Ilari che infila il 2-0, ma 5’ dopo Chinellato sfrutta un pasticcio della difesa di casa per servire De Silvestro che da due passi, di testa, accorcia le distanze. Fuoco fatuo: la Samb è in controllo, Stanco si divora due ghiotte opportunità per rimettere le cose a posto, l’assistente Lenza s’infortuna e, come previsto dal regolamento, le due società indicano un tesserato a testa per fungere da guardalinee (il Gubbio sceglie il preparatore atletico Luca Palazzari). Alla fine Stanco la mira l’aggiusta e al 39’, su invito di Rapisarda, di testa firma il 3-1 che chiude la gara con qualche minuto d’anticipo. Adesso con la Virtus non sono ammessi errori: Ceri o non Ceri (la prima domenica di maggio solitamente ha diverse distrazioni collegate…) il Gubbio è di nuovo spalle al muro.
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