Il Messaggero riporta oggi la notizia che Orfeo Goracci rischia di decadere da consigliere comunale. La sorte dell’ex sindaco verrà decisa dal consiglio comunale, probabilmente nella prossima seduta prevista per il 30 gennaio, dopo aver ascoltato in aula a palazzo Pretorio il parere tecnico del segretario generale del Comune, Claudia Bianchi. Tutto nasce da un contenzioso legale di Goracci nei confronti dell’ente a cui ha richiesto un risarcimento di 18mila euro per spese legali sostenute nell’ambito dell’inchiesta Trust, a seguito del proscioglimento anche per sopravvenuta prescrizione di alcuni capi d’imputazione quando nell’aprile 2014 è stato rinviato a giudizio per altri presunti reati insieme a ex politici, amministratori e dipendenti comunali.
Questa causa è stata intentata a suo tempo e il 24 dicembre scorso è stato notificato al Comune che l’ex sindaco ha fatto ricorso, dopo che il tribunale di Perugia in prima istanza ha respinto nel giugno scorso la sua richiesta economica motivata dal non poter equiparare l’attività di amministratore a quella di dipendente comunale, con altri rilievi.
La Giunta Stirati ieri ha adottato una delibera con la quale ha incaricato l’avvocato Claudio Rosimini, del servizio avvocatura interno, di costituirsi in giudizio opponendosi al ricorso. Ora viene chiamato in causa l’articolo 63 (comma 1 punto 4) del Testo unico degli enti locali 267/2000 secondo cui “non può ricoprire la carica di consigliere comunale colui che ha lite pendente, di carattere civile o amministrativo, con il Comune”.
Qualora il consiglio comunale voterà la decadenza, Goracci potrebbe decidere di ricorrere al Tar per contestare la decisione, accollandosi cospicue spese.
Potrebbe in alternativa cogliere l’occasione di dare seguito al passaggio di consegne prospettato da lui stesso in aula il 27 giugno 2019 durante l’insediamento del consiglio comunale. C’è infine il giallo sul fatto che l’ex sindaco nel sottoscrivere la candidatura a sindaco, presentandosi al voto il 26 maggio, potrebbe non aver fatto menzione del contenzioso legale in corso. Goracci potrebbe ritenere la sua posizione non incompatibile.
Al proposito va interpretato il comma 3 dello stesso articolo 63 nel quale viene riportato che il dispositivo di decadenza “non si applica agli amministratori per fatto connesso con l’esercizio del mandato”, verificando se nel caso di Goracci il proscioglimento da alcuni capi d’imputazione (tra gli altri l’accusa di violenza sessuale) sia da ritenersi connesso alla funzione pubblica di sindaco.
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