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Giulia Castellani racconta una storia sull’amore nel libro “Il mio passato nel tuo presente”

La copertina del libro "Il mio passato nel tuo presente" di Giulia Castellani

di ANNALISA BOCCUCCI

Il romanzo “Il mio passato nel tuo presente” della giovane scrittrice eugubina Giulia Castellani, pubblicato da Bertoni Editore, è un racconto sulla potenza espressiva, vitale e assolutamente necessaria dell’amore che si svela e si presenta sotto tantissime vesti, a volte, difficili da riconoscere, ma dalle quali, molto spesso, ci facciamo irrimediabilmente travolgere, costringendo noi stessi a rivedere i piani in base ai quali avevamo orientato le nostre vite. Clarissa, la protagonista del racconto, è una ragazza che decide, nel 2015, di recidere il legame con il suo passato e di lasciarsi alla spalle il rapporto controverso e conflittuale con il padre trasferendosi a Bologna e iniziando una nuova vita insieme al fidanzato Riccardo. Una telefonata inaspettata però le farà capire che dal passato non si può scappare e che i legami, soprattutto quelli di sangue, non si spezzano così facilmente, ma tornano con insistenza proprio per mostrarci la forza instancabile dell’amore.

La storia di ribellione, di fuga e di ritorno di Clarissa si intreccia con quella di suo padre Enrico, anche lui ribelle, anche lui in fuga dalle responsabilità piombategli addosso dopo la fine del liceo, dal quale esce a pieni voti con la consapevolezza di dare una svolta alla sua vita e di trasferirsi, con la complicità e l’appoggio di suo zio Mario, a Parigi. Proprio in questa città, nel 1984, Enrico sperimenterà l’incontro con Cèline, una ragazza che gli stravolgerà la vita facendogli comprendere la carica imprevedibile delle emozioni.

Giulia Castellani pone davanti al lettore il racconto di due spaccati di vita che hanno, come comun denominatore, l’analisi delle complesse manifestazioni dell’amore: nel rapporto tra Cèline ed Enrico si intravede l’amore travolgente, quello che scombina la vita e che porta a riprogrammare se stessi e la propria esistenza; mentre nel legame violentemente spezzato e inevitabilmente ricomposto tra Clarissa e suo padre viene a galla la patina straordinaria e complessa dei rapporti padre-figlia. Il laccio stretto dell’appartenenza di sangue, la cui indissolubilità è sottolineata più volte dall’autrice, porta con sé una potenza inspiegabile, una carica viscerale che si esprime proprio in quel binomio amore-conflitto, necessario a mantenerlo, conservarlo e a sottrarlo alle incomprensioni, alle fughe e al tempo che tenta di consumarlo senza riuscirci.