La grande tradizione dell’artigianato artistico che esprime il bucchero, un tipo di ceramica nera e lucida prodotta dagli etruschi per realizzare vasi, ha trovato risalto sul Messaggero che ha esaltato l’attività di Giovanni Mengoni, che entra continuamente in contatto con altri artisti di fama per condividere esperienze.
Lui si è ritagliato uno spazio speciale, alternando lavorazioni manuali al tornio e a colaggio, fino all’uso della tecnologia come la stampante 3D a estrusione in argilla. “Ho cominciato a sperimentare nuovi metodi di produzione – spiega – con la creazione di oggetti che con altre modalità difficilmente realizzabili con altre metodologie. Lavoro pure con materiali non trattati a bucchero, vedi le terraglie, il gres, le porcellane e la terra da fiamma”.
Gli è naturale cercare di creare cose dal nulla. “Crescere a Gubbio, dove la tradizione artigianale della maiolica è da sempre importante – sottolinea -, mi ha dato la possibilità di conoscere dimensioni come il bucchero etrusco. È una tecnica magica che consiste nel cuocere oggetti immersi nel carbone, in atmosfera priva di ossigeno, ottenendo pezzi di colorazione nera spesso privi di decorazione ma che mostrano con forza l’essenza più nascosta del processo ceramico”.
Una tecnica antica rivisitata da Mengoni in chiave contemporanea, con l’influenza di pensiero dei grandi maestri come Gio Ponti, Enzo Mari, Ettore Sottsass. Il nome di Mengoni trova posto nel volume “Storie con gli artigiani 1987-2019” dell’artista, architetto e designer Ugo La Pietra per Manfredi Edizioni, in cui racconta le avventure di ricerca condotte dagli anni Ottanta nei vari territori, attraverso i rapporti con gli artigiani, tra la difficoltà di un percorso culturale che rappresenta una testimonianza storica.
Mengoni, classe 1969, è passato dall’istituto d’arte all’accademia di Belle Arti nella sezione pittura, per poi fare molteplici esperienze anche espositive fino al premio nel 2018 come maestro dalla “Maestri D’Arte Fondazione Cologni Milano”.
Nel suo percorso ci sono stati l’artista Nello Bocci, i ceramisti eugubini Pietro Baldinelli, Gianni Castellani e la famiglia Rossi, i maestri derutesi Gino Rolli ed Eraldo Chiucchiù fino a quanti l’hanno poi maggiormente influenzato come Nello Teodori, Amerigo Quagliano e Ugo La Pietra, con il quale ha realizzato lavori che l’hanno proiettato su livelli nazionali e internazionali.
Ceramica, pietra, legno e ferro: Gubbio riesce a difendere le sue migliori tradizioni? “C’è molto da lavorare, ma ora più che mai c’è bisogno di trattare il passato come risorsa per il presente. Serve qualcosa di vivo e dinamico volto al benessere collettivo, sostenibile e inclusivo”.
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