Il Pd riapre la questione cementifici, nel dibattito politico continuo che non dà alcun elemento di concretezza e risolutivo se non alimentare discussioni destinati a tenere buono l’elettorato tra spunti ideologici, nel duello tutto a sinistra, ed enunciati generali. Si va avanti con il gioco delle parti tra chi governa e chi sta all’opposizione, con lo scarico delle responsabilità a seconda del ruolo, tra la prospettiva di un tavolo istituzionale e di passerelle consiliari senza approdare a soluzioni che vengano poi effettivamente praticate in tempi rapidi per risolvere le problematiche.
“La città di Gubbio – spiega una nota della segreteria e del gruppo consiliare piddino -, con il suo settore produttivo più importante, il cemento (1.500 tra occupati diretti e indotto, 27 per cento Pil) può essere tra le prime realtà a subire le criticità determinate dalla nuova fase politica ed economica, caratterizzata dall’affermazione di un nuovo modello di sviluppo sostenibile. Questa fase infatti può essere molto positiva e rappresentare una grande opportunità, se con consapevolezza si sceglie di essere protagonisti e non spettatori, ridisegnando il futuro con capacità di programmare e governare il cambiamento. Senza questa consapevolezza, invece, si possono subire pesanti ripercussioni in ambito economico, in particolare sul lavoro, come purtroppo sta accadendo a Gubbio. Questo a causa dell’immobilismo dell’Amministrazione Comunale che invece di elaborare e proporre progetti di riconversione ecologica e pretendere investimenti dalle aziende e dalle istituzioni di livello superiore, per introdurre innovazioni tecnologiche che garantiscano Lavoro e Ambiente, ha sprecato mesi e mesi(oltre che risorse)nel contrastare le aziende costituendo l’Ecodistretto con scarsi risultati sia sul fronte del lavoro che dell’ambiente. Come Partito Democratico proponiamo di abbandonare i megafoni e l’inutile Ecodistretto ed aprire una nuova fase di serio e costruttivo confronto tra le parti, (aziende, sindacati, Università) nelle sedi istituzionali, per promuovere un progetto di Sviluppo e di riconversione ecologica del settore del cemento, candidando Gubbio a sede di un progetto di ricerca, per costituire un nuovo distretto dei materiali da costrizione carbon free, a zero emissioni. Nei prossimi giorni intendiamo promuovere degli incontri con tutti i soggetti coinvolti, a partire dai rappresentanti dei lavoratori e di tutte le aziende del settore. Chiederemo poi al presidente del Consiglio Comunale di convocare un Consiglio Comunale aperto per rimettere nei giusti binari questa discussione, meno demagogia, più corretta informazione e più partecipazione alle scelte. Questo in completa discontinuità con quanto successo nel 2018 quando la Regione dell’Umbria invitò l’Amministrazione Stirati alla Conferenza di Servizi per discutere delle Aia (Autorizzazione integrata ambientale) delle due cementerie e approvando nuovi limiti alle emissioni. In ben cinque riunioni né Sindaco né Vice Sindaco si sono mai presentati. Scaricare le scelte sugli altri non è un comportamento responsabile e non appartiene alla cultura della sinistra di governo. Il Partito Democratico attraverso il suo nuovo gruppo dirigente si batterà per riaffermare un ruolo da protagonista delle istituzioni per salvaguardare gli interessi generali della nostra comunità”.
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