Sta montando un caso che non esiste attorno alla strada che conduce al monastero di San Girolamo, spesso condizionata da frane e smottamenti (e saltuariamente anche dai danni provocati dalla presenza dei cinghiali) e per questo in passato chiusa al transito dei veicoli dopo l’ennesima frana segnalata dai tanti passanti che ogni giorno la prendono d’assalto. È una delle vie più trafficate da persone di tutte le età, nonché da numerosi sportivi, che la scelgono per il fatto di essere un’autentica oasi di pace e serenità a un tiro di schioppo dal centro storico. Non è solo una questione di devozione ma verrebbe da dire anche di abitudine, al che sorprende la frequenza con la quale negli ultimi mesi la strada che conduce al monastero sia stata suo malgrado protagonista di così tanti disservizi in serie.
INTERVENTO URGENTE. Il punto più critico si trova a metà del secondo rettilineo, quello che precede l’ultimo curvone prima di immettersi nella direttrice che conduce fino al cancello del monastero, accompagnata dalle edicole delle stazioni della via Crucis che a loro volta risultano necessitare di interventi di restauro o di bonifica (alcune sono letteralmente sommerse dalla vegetazione). I massi che scendono dalle ripidi pareti finiscono per ammassarsi lungo la striscia d’asfalto, riducendo la carreggiata al solo transito dei pedoni ma col rischio che durante il loro passaggio qualche altro masso possa rotolare, con tutti i pericoli del caso. Più volte il tratto era stato interessato da smottamenti, ma nei giorni scorsi si è provveduto a intervenire installando una palizzata in legno che ha permesso di sgombrare i detriti dalla carreggiata, ripristinando a pieno regime il tratto intero che conduce al monastero, dove dal 2001 hanno trovato ospitalità le Clarisse precedentemente ospitate per oltre un secolo nel monastero di clausura della Santissima Trinità in Corso Garibaldi.
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