L’assessore regionale allo Sviluppo Economico, Michele Fioroni, ha incontrato come annunciato oggi, giovedì 3 marzo, i vertici aziendali di Colacem per discutere della situazione di difficoltà che ha portato il gruppo eugubino a chiudere per ora lo stabilimento di Gubbio e delle prospettive del cemento che la Regione Umbria reputa come settore nevralgico.
I vertici di Colacem hanno sottolineato la volontà dell’azienda di investire nello stabilimento di Ghigiano, perseguendo un percorso di decarbonizzazione in grado di rendere il processo produttivo più sostenibile dal punto di vista economico, ambientale e sociale. In quest’ottica, è stato rimarcato come l’utilizzo dei combustibili alternativi è riconosciuto dall’Unione Europea come una delle leve per la decarbonizzazione dell’industria, orientamento ribadito anche a livello nazionale, con una norma del 2021 legata al Decreto semplificazioni del governo Draghi.
L’assessore Fioroni ha ricordato che la determina regionale impone all’azienda prescrizioni particolarmente restrittive prima di utilizzare il Css-Combustibile solido secondario, così da fugare ogni dubbio – riporta una nota sull’incontro – riguardo l’impatto ambientale. Infine, auspicando un ritorno ai normali livelli produttivi, dall’incontro è emerso l’auspicio che i vertici aziendali facciano il possibile per mantenere gli attuali livelli occupazionali.
Intanto, continua a tenere banco il caso dei due consiglieri comunali di maggioranza Francesco Zaccagni (Socialisti Civici Popolari) e Riccardo Biancarelli (Democratici per Gubbio, ex Liberi e Democratici ed ex Gruppo Misto), entrambi dipendenti di Colacem.
I due esponenti cercano sponde amiche e di “famiglia” per spiegare al proprio elettorato, restando bene ancorati alla maggioranza, le ragioni della posizione favorevole al Css che non si riscontra però negli atti pubblici della maggioranza e del Consiglio Comunale.
Zaccagni e Biancarelli rivendicano il diritto di fare politica e di ricoprire ruoli istituzionali, cosa che nessuno ha peraltro messo in discussione, ma fanno i conti con le fronde interne alla coalizione di Stirati e con buona parte dell’opinione pubblica che rimarca le contraddizioni nei comportamenti politici e sulla coerenza politica. Nella stessa maggioranza viene fatto osservare, dai rumors che rimbalzano, come Zaccagni e Biancarelli abbiano sottoscritto un programma elettorale e votato gli atti correlati a quel programma, salvo poi condurre nelle riunioni di coalizione e all’esterno una campagna con tesi completamente opposte a quelle tenute nell’assise pubblica. Per questo c’è chi nella stessa maggioranza pone una questione di conflitto d’interessi non tanto sulla eleggibilità, quanto sulla coerenza e opportunità nello stare in una maggioranza occupando posti e ruoli.
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