I Ceri sono stati fermati, ma sul clima festaiolo è molto più difficile intervenire. Soprattutto per la tradizione consolidata di promuovere pranzi e cene in tutte le occasioni, specie a ridosso della festa. C’è chi ha deciso di manifestare ogni timore apertamente e in anticipo al sindaco Filippo Mario Stirati, prospettando il pericolo di adunate più o meno affollate e protette in segretezza per quanto possibile. Viene raccomandata una capillare e rigorosa attività preventiva, a cominciare dalle iniziative d’informazione e gli appelli, fino a promuovere i controlli per evitare assembramenti, banchetti e semplici brindisi collettivi tra ceraioli. Si temono le ripercussioni sul tessuto sociale, anche alla luce delle situazioni sanitarie che hanno visto Gubbio arrivare a essere la quarta città dell’Umbria per numero di contagiati.
La paura di un’impennata dei contagi mette ansia, aspettando gli effetti del decreto Conte quando da lunedì prossimo la clausura verrà un po’ allentata. Stirati ha raccolto la segnalazione e, consapevole del potenziale problema, ha preso l’impegno di fare tutto il possibile per scongiurare comportamenti pericolosi. Altri appelli in tal senso sono rivolti da più direzioni al sindaco per prevenire ogni iniziativa goliardica e festaiola.
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