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Festa dei Ceri, irruzione della politica tra iniziative e tavoli. Cosa non si fa per raccattare il consenso elettorale

Photo Studio Gubbio

Quello che dovrebbe essere uno sbocco naturale, dopo due anni di gestione del Coronavirus tra provvedimenti liberticidi, schizofrenia, contraddizioni e complicazioni con danni devastanti al tessuto economico-sociale, sta diventando un caso politico. Lo sbocco naturale è il ritorno della festa dei Ceri come altro segnale di ritorno alla normalità.

La politica sta facendo irruzione con incontri, iniziative e tavoli di ogni tipo trasformando un rito di popolo in una grande sceneggiata politico-istituzionale.

Previsto per sabato 12 febbraio, a mezzogiorno, a palazzo Pretorio, un incontro parte in presenza e parte in videoconferenza, tra il sindaco di Gubbio Filippo Mario Stirati, il presidente della Regione Umbria Donatella Tesei e i parlamentari umbri per l’ennesima valutazione sul quadro normativo all’interno del quale poter consentire lo svolgimento della festa dei Ceri 2022.

Questa iniziativa segue gli incontri con il sindaco di Siena, Luigi De Mossi, con i sindaci delle città della Rete delle grandi macchine a spalla, con il prefetto di Perugia, Armando Gradone, e con il questoreGiuseppe Bellassai.

C’è di più: in Senato c’è stata giovedì 10 febbraio la presentazione di un emendamento da parte del senatore leghista Luca Briziarelli (ex Forza Italia), proposto in modo trasversale che nel caso del protrarsi dello stato di emergenza, consentirebbe “di svolgere feste popolari e all’aperto, anche con modalità itinerante e in forma dinamica, riconosciute di notevole interesse culturale”.

Stirati protesta: “Questa iniziativa non avrebbe dovuto in alcun modo essere connotata politicamente. Nessuno può mettere cappelli o fare fughe in avanti quando si parla di festa dei Ceri: questo non solo non aiuta la nostra causa ma crea conflitti e reazioni a dir poco negative, tanto è vero che anche in anni lontani, chiunque abbia fatto il tentativo di strumentalizzare la festa ne ha ricevuto indietro un danno, un boomerang. La festa dei Ceri è cosa sacra per tutta la città: per questo il post diffuso sui social da parte del senatore Franco Zaffini è stonatissimo e inaccettabile. Utilizzare l’immagine dei Ceri per veicolare messaggi politici è quanto di più errato, scorretto e inammissibile si possa immaginare. Del resto, è sufficiente leggere le reazioni a caldo che proprio sotto a quel post si sono scatenate per capire quanto possa essere stato inopportuno. Il percorso per la Festa 2022 è e deve continuare ad essere completamente e assolutamente bipartisan, all’insegna di valori comuni e della volontà di ogni cittadino eugubino, al di là di qualsiasi appartenenza politica, di tornare a vivere il 15 maggio. La festa dei Ceri è simbolo della comunità regionale tutta e come tale va interpretato e vissuto”.