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Ferrovia, il comitato Ultimo Treno contro il piano Medioetruria

Il magistrato Sergio Matteini Chiari

Il comitato L’Ultimo Treno, presieduto dal colonnello pilota Alessio Trecchiodi con il magistrato Sergio Matteini Chiari e l’architetto Luigi Fressoia, torna a farsi sentire sulle strategie ferroviarie. “Non è in alcun modo giustificabile la previsione di collocare la stazione Medioetruria – denunciano in una nota – in uno dei luoghi attualmente candidati. Tale ubicazione non risponderebbe alle esigenze degli umbri e all’intera regione. La stazione verrebbe ubicata in territorio toscano, a distanza non insignificante dai confini dell’Umbria e assai rilevante da pressoché tutti i centri umbri, specie quelli maggiori. I tempi per raggiungere la stazione sarebbero quasi biblici, sia con mezzi propri che con mezzi pubblici, di cui tra l’altro finora neppure si è parlato. Ciò vale sia se dall’Umbria si voglia partire sia se in Umbria si voglia arrivare”.

L’ALTERNATIVA. Il comitato evidenzia come vi siano alternative sia per ciò che attiene il tracciato della ferrovia sia per ciò che riguarda l’ubicazione della stazione. “Una ferrovia al servizio degli umbri potrebbe avere un solo tracciato – spiega -, cioè attraversare longitudinalmente l’Umbria, ponendosi sulla linea tradizionale Orte, Terni, Spoleto, Foligno e da qui, attraverso la Foligno-Terontola, proseguire su Perugia sino a congiungersi con la direttissima. Non si tratta di ipotesi peregrina. Nel Pnrr è prevista una nuova linea lungo la direttrice Orte-Falconara, un investimento che neanche i nababbi si potrebbero permettere visto il bacino d’utenza di appena 60mila abitanti lungo la Valtopina. Sul potenziamento si confrontano due tesi, tra chi vorrebbe mantenere la linea tradizionale (raggiungere Fossato di Vico attraverso i territori di Valtopina, Nocera Umbra e Gualdo Tadino) e chi invece vorrebbe che la linea sia variata intercettando un bacino d’utenza di circa 400mila utenti con prosecuzione da Foligno lungo la Foligno-Terontola verso Assisi, Bastia Umbra e Perugia (aeroporto San Francesco) e da qui per una direzione, proseguendo in linea retta sino a congiungersi con la direttissima Roma-Firenze e dall’altra direzione deviando a destra per raggiungere Fossato di Vico, Fabriano, Ancona, su un tracciato indicativamente parallelo e prossimo alla Perugia-Ancona”.

LO SCENARIO. La variante, sebbene comporterebbe un aumento dei tempi per raggiungere Roma da Ancona di 10 minuti, vedrebbe allo stesso tempo una riduzione di tempi per raggiungere Firenze da Ancona di 45 minuti. Il Comitato indica i benefici: un rilevantissimo ampliamento del bacino di utenza; un servizio adeguato per Perugia; il potenziamento ulteriore dell’aeroporto, che diverrebbe il terzo di Roma essendo raggiungibile dalla capitale in circa 75 minuti pur mantenendosi umbro; un significativo risparmio di tempi per raggiungere Firenze, con eliminazione della gran parte dei disagi. “Questa è l’unica trasversale – viene rimarcato – indispensabile per collegare Adriatico e Tirreno attraverso l’Umbria, facendola divenire sotto il profilo dei collegamenti, veramente il cuore d’Italia, portando ulteriori benefici alle Ogr di Foligno. Gli umbri dei territori attraversati dalla linea tradizionale lungo la Valtopina non verrebbero dimenticati o penalizzati, anzi per loro tale scelta sarà di fondamentale importanza impiegando il sistema a costo zero del tram-treno, o metropolitana di superficie. Sarebbero cosi davvero realizzati tutti quei risultati di cui si va dicendo realizzabili con il collocamento della Medioetruria fuori terra umbra. Non si capisce perché tanta ostilità a queste proposte da Foligno e i Comuni della fascia appenninica est, Nocera Umbra, Gualdo Tadino, Fossato di Vico. Meraviglia che i sindaci dei territori più interessati siano rimasti finora silenti, che gli umbri di alcuni territori scioccamente abbiano espresso opzione per il mantenimento della nuova linea della Orte-Falconara lungo il vecchio percorso, che in sede regionale non si sia tenuto conto di tutte le qualità e i vantaggi per l’Umbria della variante, aeroporto compreso”. Per il Comitato, la stazione Medioetruria dovesse essere ubicata in Toscana “verrebbe meno l’attuale Frecciarossa che parte da Perugia e l’Umbria resterebbe definitivamente emarginata da collegamenti importanti”.