La gran calura spinge i dirigenti del Comune di Gubbio a reintrodurre per i dipendenti negli uffici lo smart working utilizzato nel periodo del lockdown per la pandemia.
Si parla di emergenza calore nella nota adottata a palazzo Pretorio, dove non ci sono sistemi di climatizzazione ed evidentemente neanche i ventilatori (forse per raccogliere l’invito di Mario Draghi a risparmiare sui consumi energetici) vista la decisione di raccogliere la sollecitazione venuta la settimana scorsa dalla segreteria provinciale della Cgil che ha indicato la linea da tenere.
I dirigenti del Comune sono invitati ciascuno in base alle esigenze di lavoro “a valutare la possibilità di consentire al proprio personale dipendente, lo svolgimento durante il mese di agosto dello smart working nelle giornate in cui le temperatura raggiungano picchi particolarmente importanti”.
Viene specificato nella direttiva che l’attività a distanza potrà essere consentita “non in maniera massiccia e continuativa per più giorni e soprattutto osservando il rispetto di alcuni criteri basilari come la presenza comunque in ufficio di dipendenti a rotazione al fine di garantire il servizio al pubblico o di staff ad altri servizi; il rispetto delle scadenze degli adempimenti; la garanzia della presenza per riunioni e incontri o qualsiasi altra necessità individuata dal dirigente o dalla posizione organizzativa nel caso che non si possano svolgere in modalità telematica”.
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