È stato, in ordine cronologico, l’ultimo consigliere regionale eugubino. Sotto le insegne del Pd, Andrea Smacchi ha ricoperto il ruolo dal 2010 al 2019. Intervistato da Vivo Gubbio analizza il quadro politico e le prospettive.
Cosa ha perso la città in questi 5 anni senza almeno un rappresentante in Regione?
“Ha perso un riferimento politico, una sentinella attenta alla difesa dei servizi e degli uffici pubblici territoriali, una persona in grado di promuovere la città e il suo territorio in tutti tavoli della programmazione e dello sviluppo regionale”.
Cosa le è rimasto di quella sua esperienza istituzionale?
“Sono stati 9 anni intensi, impegnativi, caratterizzati da un rapporto costante con i cittadini, le associazioni, le imprese e i rappresentanti istituzionali della nostra città e di tutta la regione”.
Ora con 15 candidati in 12 liste diverse e 3 schieramenti ci sono le condizioni per eleggere almeno un consigliere regionale?
“L’elevato numero di candidati e il limitato bacino di voti della città di Gubbio non aiuta a eleggere un consigliere in Regione. Nel mio caso, eletto con circa seimila voti, sono partito da circa tremila preferenze provenienti dal territorio comunale a cui ho aggiunto altrettanti voti arrivati da tutta la regione”.
C’è qualche candidatura, tra le 15, che l’ha sorpreso?
“No, nessuna in particolare. Mi sorprende invece la facilità e la superficialità con cui ormai si arriva a essere candidati in un ente importante e prestigioso come la Regione che, ricordo, su materie importanti è organo legislativo”.
Come valuta il ritorno sulla scena di Paolo Barboni e la decisione del giovane neofita Jacopo Cicci che in pochi mesi è dall’elezione in Consiglio Comunale alla corsa per l’Assemblea Legislativa regionale?
“Paolo Barboni è stato il mio primo sindaco quando nel 1993 mi candidai per la prima volta al Consiglio Comunale di Gubbio. A lui mi sento di dire solo grazie per essersi messo a disposizione e per aver raccolto la chiamata, in un momento così difficile per il Pd eugubino. Non conosco Jacopo Cicci, ma i risultati alle ultime elezioni comunali, da primo degli eletti, parlano in positivo. A lui un grande in bocca al lupo nell’ottica di quel ricambio generazionale di cui la sinistra eugubina ha un gran bisogno”.
La sinistra eugubina dopo la batosta elettorale di giugno ha parlato di volontà di riunificare: esprimere 10 candidati alle regionali è un controsenso?
“La sinistra eugubina è frammentata e priva di una guida autorevole e forte. Le elezioni amministrative di giugno e le troppe candidature alle regionali di novembre sono la dimostrazione di una debolezza e di una incapacità decisionale con evidenti responsabilità da parte dei rappresentanti locali e regionali”.
Stefano “Picchio” Pascolini e Fabio “Patibola” Sebastiani hanno il record delle candidature: va presa ormai come una consuetudine?
“Si tratta di due candidature con caratteristiche differenti: Pascolini è rientrato in Fratelli d’Italia e se la Tesei dovesse farcela potrebbe, con un buon risultato, giocarsi un posto da consigliere o un successivo incarico in qualche partecipata. La candidatura di Fabio Sebastiani, invece, la vedo più come una testimonianza di fede nella una storia e nei valori di un partito”.
Cosa pensa del fatto che nessun eugubino si sia candidato per il Consiglio Provinciale a settembre, mentre adesso c’è l’affollamento per provare a entrare a Palazzo Cesaroni?
“Credo che si tratti di inesperienza politica dei nuovi consiglieri comunali unita a decisioni imposte dai palazzi perugini”.
La città passata alla destra dopo 78 anni, da un ballottaggio senza la sinistra, che effetto le fa?
“Un effettaccio! Purtroppo, però, dalla fine della stagione Stirati e dall’incapacità a livello locale e regionale di guidare una nuova fase, non ci poteva aspettare niente di più di quello che è successo”.
Le elezioni regionali sono un banco di prova anche per Vittorio Fiorucci e la sua coalizione?
“Non penso, in quanto è ancora troppo presto per esprimere una valutazione sul sindaco Fiorucci e la sua coalizione e in quanto le elezioni regionali sono consultazioni dove il voto di opinione e ai partiti è più forte rispetto a quello delle amministrative”.
Chi vincerà tra l’attuale presidente Donatella Tesei e la sfidante Stefania Proietti?
“Sino a qualche giorno fa le avrei detto sicuramente Proietti. Ultimamente, però ,vedo e sento un recupero importante di Tesei”.
Il riferimento è all’intervista fatta ad Andrea Smacchi.
Essendo chiamati a realizzare il “bene comune”, coloro che verranno eletti, a prescindeere dalle loro provenienze geografiche ed appartenenze politiche, terranno sicuramente in considerazione i diritti e le esigenze di tutti gli umbri. MA sul che cosa e come e dove fare potrebbero essere ineludibil le indicaziomi di “suggeritori”, vale a dire di persone che vivono nei diversi territori ed hanno chiare le situazioni e le necessità etc.
Affinché anche Gubbio possa “produrre” uno o più “suggeritori” sarebbe essenziale che i candidati eugubini presenti nelle liste dei due “campi larghi” e in altre liste si incontrino e, mettendo da parte gli orgogli e le (pur giuste) ambizioni personali, si accordino al fine di indirizzare il voto dei cittadini (che, comunque ed ovviamente, rimarranmo liberi di fare ciò che loro più aggrada) verso un numero ridotto di candidati (ad es., uno per ciascun “campo largo”), così da rendere piu possibile o probabile l’elezione di rappresentanti della Città di Gubbio.- GLI SPAZI TEMPORALI ANCORA VI SONO, PUR SE ASSAI STRETTI.
Un caro saluto a tutti.