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Economia, occupazione al collasso e Css, la maggioranza pensa al solito tavolo delle chiacchiere

Partiti e movimenti ogni tanto devono far vedere che esistono, tenendo buoni i cittadini e il corpo elettorale che li alimenta. Il gioco delle parti, tra maggioranza e minoranza, si occupa dei problemi soprattutto con le chiacchiere. Ogni tanto spunta qualche tavolo definito politico-istituzionale. E’ il trionfo della falegnameria artigianale che in questo caso non è arte poiché non produce risultati concreti.

L’ultimo tavolo viene proposto dalla coalizione del sindaco Filippo Mario Stirati con Liberi e Democratici, Scelgo Gubbio, Socialisti Civici Popolari e Democratici per Gubbio che annunciano la convocazione di un tavolo politico-istituzionale tra Regione Umbria, Comune di Gubbio, aziende e organizzazioni Sindacali del cemento eugubine.

In un lungo documento, infarcito di preoccupazioni e conclamati tarli ideologici in ordine sparso, si sposta l’attenzione sul dibattito più che sulle soluzioni concrete.

“In qualità di maggioranza politica alla guida della città – scrivono le quattro forze che sostengono la Giunta Stirati – riteniamo che la tutela della salute pubblica e dell’ambiente abbia rilevanza primaria e che occorra mettere in campo tutte le azioni necessarie a garantirla in un contesto di sostenibilità, come allo stesso tempo crediamo fermamente che tessuto economico, occupazionale e sociale debbano avere le medesime garanzie di salvaguardia. Teniamo perciò nella più alta considerazione le preoccupazioni che le maestranze e le sigle sindacali hanno espresso circa la situazione generale che è stata annunciata dalle aziende del cemento e che, a seguito delle riduzioni delle produzioni ipotizzate, potrebbe determinare per il periodo 2021/2022 diversi mesi di cassa integrazione per i dipendenti con tutti i relativi rischi di natura occupazionale. Nella nostra visione di città e di comunità il tema del lavoro è assolutamente centrale e non faremo mancare mai il nostro impegno per garantire le attuali maestranze e le prospettive di vita delle future generazioni. Riteniamo perciò che la Regione Umbria debba prendere in mano la situazione coerentemente con le proprie prerogative e responsabilità e chiediamo a gran voce la creazione di un tavolo politico-istituzionale che affronti la questione sotto il profilo ambientale, industriale e occupazionale, convocando i rappresentanti di tutti i soggetti interessati, Comune di Gubbio, aziende e organizzazioni Sindacali, per risolvere efficacemente la questione. In ordine alla vicenda Css, sulla quale il Consiglio comunale di Gubbio si è espresso nel Giugno 2020, con una mozione approvata a larghissima maggioranza, si chiede alla Giunta regionale una chiara indicazione rispetto alla procedura di assoggettabilità a Via (Valutazione di impatto ambientale), stabilita dagli organi tecnici della stessa Regione e contro la quale i due cementifici hanno depositato ricorso al Tar, e in ordine al Piano regionale dei rifiuti in tema di chiusura del ciclo nel territorio umbro. Un quadro di certezze sia dal punto di vista politico-istituzionale che giuridico-amministrativo è quanto mai necessario a fronte dell’istanza formale che i due cementifici eugubini hanno rivolto alla Regione dell’Umbria per l’utilizzo del Css combustibile nei loro impianti. Il nostro impegno sarà di garantire un futuro per una città in cui il lavoro sarà al centro”.