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Dopo l’autopsia, i funerali di Aimaro Malingri nella chiesa di San Pietro

Aimaro Malingri di Bagnolo

Il magistrato Laura Reali, della Procura della Repubblica di Perugia, ha disposto la consegna ai familiari della salma di Aimaro Malingri di Bagnolo, rimasto vittima a 58 anni in casa di un incendio il 28 aprile scorso nella sua casa di Vallingegno, dopo l’autopsia effettuata al Santa Maria della Misericordia di Perugia dal medico legale Luca Tomassini.

I funerali si celebreranno oggi (giovedì 4 maggio) nella chiesa di San Pietro alle ore 14.30.

Giornaledellavela.com gli ha dedicato uno speciale ricordo.

Addio Aimaro Malingri, il marinaio che volava sull’acqua

Alzi la mano il velista che non ha mai sentito il cognome Malingri, una famiglia il cui nome è scolpito nella storia della vela, italiana e non solo (leggi qui la loro storia). Aimaro, era il figlio di Doi Malingri, primo navigatore ad attraversare l’Atlantico su una barca da crociera, e Carla Notarbartolo di Sciara, colei che convertì i Malingri alla vela, nati marinai di acqua dolce (discesa del Po in canoa, dal Ticino fino a Venezia, e risalita del Nilo a bordo di due motoscafini “Levriero” della Pirelli).

Il padre di Carla, Marco Notarbartolo di Sciara, pluridecorato Capitano di Vascello della Marina Militare italiana, fu il fondatore, assieme a Vittorio di Sambuy, nel 1967 del Centro Velico di Caprera.

Aimaro, all’età di 7 anni, assieme alla sorella Micaela, segue il padre e lo zio Franco Malingri nelle varie tappe del loro giro del mondo alla prima edizione della Whitbread Round the World Race, che compiono a bordo del mitico CS & RB II Busnelli, schooner di 18,30 metri, prototipo del Koala 50.

Due anni più tardi, a soli 9 anni, compie la sua prima traversata atlantica a bordo di una goletta di 18 metri che lo porterà assieme tutta la famiglia da Lavagna (GE) ai Caraibi, e da lì, risalendo prima a nord fino a Newport, nella costa settentrionale degli Stati Uniti, faranno rotta verso Portsmouth in Inghilterra.

Sul finire degli anni ’70, intraprende con il padre Doi una nuova sfida. I due installano su un piccolo gommone di 3,5 metri un deltaplano a motore: nascono i gommoni volanti.

Aimaro si è dedicato per anni, anche dopo la morte del padre Doi nel 2004, alla Polaris Motor, azienda aeronautica con sede a Gubbio specializzata nella progettazione e produzione di gommoni deltaplano. Uno dei primi prodotti dell’azienda, introdotto all’inizio degli anni ’80, è stato il Polaris FIB (“Flying Inflatable Boat”), un gommone di 3,5 metri con a bordo un’elica e un deltaplano in dacron, con un’apertura alare di 11,15 metri.

L’azienda ha chiuso nel 2014 ma Aimaro ha continuato a portare avanti questa sua passione facendo l’istruttore di deltaplani, oltre che lo skipper. Fino al tragico incidente che gli è costato la vita.