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Dalla Cina in arrivo a Gubbio diecimila mascherine. Stirati: “Zhangjiajie ci è vicina”

Zhangjiajie in Cina

Ci sono segnali che hanno sempre qualcosa di speciale, come le diecimila mascherine in arrivo da Zhangjiajie, città-prefettura nel nord-ovest della provincia cinese dello Hunan con quasi un milione e mezzo di abitanti, patrimonio dell’Unesco e famosa per i paesaggi scenografici che hanno dato l’ambientazione al film Avatar pluripremiato agli Oscar nel 2010. Fino al 1994 era chiamata Dayong, le cui prime testimonianze storiche risalgono al 221 avanti Cristo, lasciando poi spazio alla nuova denominazione legata al parco nazionale. “Stiamo aspettando le loro mascherine da un giorno e all’altro – dice il sindaco Filippo Mario Stirati -, ho subito avvisato i responsabili dell’ospedale di Branca. Mi ha fatto piacere per la nostra comunità ricevere questo attestato concreto di solidarietà accompagnato da espressioni profonde di incoraggiamento a superare, come in Cina, la fase dell’emergenza coronavirus più critica. Il primo cittadino di Zhangjiajie mi ha scritto che alla notte seguirà l’alba e che si vivrà una nuova primavera, rivolgendoci ogni augurio di farcela”.

Si tratta del sindaco Liu che ha fatto precedere la spedizione da alcune foto dove si vedono i pacchi predisposti, la bandiera italiana e quella cinese. Ma come nasce questo rapporto. E’ storia di qualche anno fa, dopo un viaggio in Cina promosso dalla Regione Umbria e che in qualche modo ha coinvolto anche Gubbio entrata in contatto con quella realtà. “Venne una delegazione per la festa dei Ceri nel 2016 – ricorda Stirati -, li abbiamo ospitati al pranzo della Tavola Bona e si erano trovati benissimo. E’ stato stretto in quella occasione un patto di amicizia per favorire i rapporti sui temi della cultura, la formazione, il turismo e l’ambiente. Questo gesto di solidarietà mi ha portato a esprimere gratitudine a nome dell’intera città con la speranza di incontrarci ancora, a Gubbio e a Zhangjiajie, magari in occasione di qualche festa”.