Resta aperta la questione del Css nei cementifici dopo che la Regione Umbria ha preso atto e autorizzato l’utilizzo, nei forni di Semonte e Ghigiano, del combustibile solido secondario richiesto da Barbetti e Colacem sulla base del decreto semplificazione del governo Draghi.
Riunione di maggioranza ieri sera, lunedì 21 febbraio, per un confronto serrato e non senza tensioni per valutare il ricorso contro l’autorizzazione che vorrebbero inoltrare il sindaco Filippo Mario Stirati, il vicesindaco Alessia Tasso e l’ala più oltranzista dei Liberi e Democratici (LeD).
La decisione definitiva dovrebbe essere presa domani, mercoledì 23 febbraio, in un’altra riunione di maggioranza prevista a palazzo Pretorio.
La coalizione è spaccata all’interno, con posizioni diverse perché sono in diversi a sostenere l’inutilità di un ricorso che potrebbe avere l’epilogo di altri ricorsi analoghi presentati e respinti in altre regioni. Ma Stirati e Tasso sarebbero decisi ad andare sino in fondo per le pressioni interne dei LeD e nell’eterno duello continuo a sinistra con l’ex sindaco Orfeo Goracci e che coinvolge comitati e associazioni ambientaliste.
Si porrebbe al contempo un problema di costi per il ricorso che ricadono sui cittadini, ricordando per esempio l’esito negativo del ricorso presentato dal Comune di Gubbio per il traliccio delle telefonia a Padule e avanzato soltanto per coltivare l’elettorato, ovvero i comitati e le associazioni ambientaliste. Molta parte dell’opinione pubblica è convinta che le spese dei ricorsi, perlopiù ideologici e presentati soprattutto per risvolti elettoralistici, debbano essere sostenute di tasca propria dai politici promotori qualora vengano respinti e non a carico della collettività.
Imbarazzi nella maggioranza anche per taluni aspetti della vicenda, da un lato la presenza di alcuni dipendenti delle cementerie che partecipano attivamente alle discussioni nella posizione controversa di dover rispondere a più logiche, e dall’altro la situazione cittadina che ha tante problematiche molto più pressanti da dover risolvere, come la crisi economico-occupazionale sempre più grave e le condizioni generali del tessuto urbano e sociale.
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