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Css e rifiuti, la Regione vuole decidere entro l’estate

Donatelli Tesei, presidente Regione Umbria

Il Messaggero non ha dubbi: decidere la chiusura del ciclo dei rifiuti entro la fine dell’estate. Definisce questa “la sottile linea rossa di un passaggio chiave del nuovo Piano regionale che ha annunciato l’assessore regionale all’Ambiente, Roberto Morroni durante i lavori della seconda commissione regionale. Convocata per una serie di audizioni sulla parte del Recovery plan che riguarda un comparto strategico”. E’ nato così in Seconda commissione consiliare regionale – scrive Luca Benedetti sul dorso umbro del quotidiano romano – un percorso di audizioni per approfondire la linea di intervento 26 del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) predisposto dalla Giunta regionale riguardante la gestione del ciclo dei rifiuti e il revamping impiantistico. Alla riunione in cui i presidente Valerio Mancini (Lega) ha ricordato che nel Pnrr regionale ci sono 37 milioni di euro per gestione dei rifiuti e revamping degli impianti, oltre all’assessore Morroni ha preso parte anche il presidente di Auri, Antonino Ruggiano.

“Tutto ruota intorno al tema delle discariche. E già un anno fa l’Auri ha messo nero su bianco un documento per la Regione – continua Benedetti – in cui si disegna uno scenari di preallarme. Con Belladanza verso la fine della vita e Borgogiglione che potrà andare avanti per un anno solo. Rifiuti perugini tutti verso Le Crete? Calma e gesso. Una discarica non si chiude dalla sera alla mattina. Ma se per Belladanza gli esperti danno liniti (e tempi di fine vita) strettissimi, per Borgogiglione gli stessi esperti fanno capire che si sono i margini per mettei le mani. Ampliamento? I termini tecnici utilizzati sono diversi, ma il concetto stretto è quello. Ecco il nodo da sciogliere per il piano dei rifiuti che verrà. Senza dimenticare che entro giugno i Comuni dovranno presentare i Pef per il piano bollette. Foligno ha già contabilizzato l’aumento (stangatina), Perugia ha detto che comunque vada rinvierà i conguagli al 2022, le previsioni per i sub ambito 1 e 2 dicono che il ritocco potrebbe oscillare tra l’1,5% e il 4%. Ci sono ancora 40 giorni di passione per arrivare da avere un quadro più chiaro. Chiaro come il fatto, per esempio che di fatto Foligno e Spoleto non hanno quasi più una discarica: Sant’Orsola ha già superato i rettilineo d’arrivo. E il Css? Morroni dixit: Il tema centrale riguarda la produzione del Css, combustibile che rappresenta una modalità utile per poter operare con tempestività sulla riduzione dei quantitativi di materiale da smaltire in discarica. Si tratta tuttavia di una soluzione non definitiva al problema e soprattutto non rappresenta il veicolo attraverso il quale perseguire l’obiettivo della chiusura del ciclo poiché da stime, fatta 100 la quantità di materiale da utilizzare per produrre Css combustibile ne viene fuori il 36 per cento, con il 64 da conferire dunque in discarica. Si tratta quindi di un intervento utile da prevedere per scongiurare nel breve periodo una congestione degli impianti, ma non è la strada che ci permette di dire di aver trovato la soluzione. Le scelte fatte nell’elaborazione del documento, seppure non esaustive, indicano comunque, in questa fase, una linea prioritaria compatibilmente con il quadro complessivo che abbiamo di fronte.

Il presidente di Auri, Antonino Ruggiano ha analizzato il futuro così: ‘La situazione umbra è di chiara difficoltà prospettica, ma lo stato dei nostri impianti dispone di alti livelli di tecnologia e sono collocabili tra i migliori d’Europa. Ogni intervento effettuato sugli impianti regionali deve essere inserito in un’ottica di lungo periodo affinché si prenda finalmente coscienza del fatto che gli impianti vanno considerati di carattere regionale e non locale. Ogni intervento diventa fondamentale solo se inserito in un contesto davvero regionale’. I 92 sindaci umbri all’interno dell’Auri sono compatti nel chiedere alla Regione uno scatto verso un futuro verde. Parole e musica con cambio di passo nell’Umbria dei campanili dei rifiuti che creano diseconomie e pesano sulle tasche dei cittadini”.

Gubbio sta alla finestra e aspetta.