Montano le polemiche insieme all’ironia sulla decisione del Pd nazionale di tenere un “conclave” politico a Gubbio il 18 e 19 gennaio nel lussuoso park hotel “Ai Cappuccini” che in passato è stato sede della scuola di formazione promossa da Forza Italia e dal centrodestra.
Dopo l’ironia di Massimo Gramellini in prima pagina sul Corriere della Sera, nella sua rubrica del Caffè con l’emblematico titolo “I poverelli di Gubbio”, ora emerge che il Pd investe per fare un conclave in un hotel importante mentre a Roma non pagherebbe l’affitto su 18 delle 21 sedi con un buco di 2 milioni di euro che graverebbero sui cittadini. Questi sono dati del 2021 e dunque il debito sarebbe ancora maggiore.
Si tratta di una situazione davvero molto particolare per un partito che negli ultimi anni ha governato la Regione Lazio e il Comune di Roma. Questo chiama in causa la segretaria Elly Schlein, con le critiche che vengono da più parti.
Una denuncia di Federico Rocca, consigliere comunale eletto in Fratelli d’Italia e presidente della commissione trasparenza del Comune di Roma, sta facendo rumore: “Nel corso degli anni tanti partiti hanno aperto le loro sedi negli immobili di proprietà dell’Ater, ovviamente un privilegio che è stato riservato a pochi”. Nella Capitale, Ater – l’azienda comunale che si occupa di edilizia popolare – ha messo infatti a disposizione una serie di “locali extraresidenziali” concessi in locazione ai partiti politici. In pratica le sedi dei partiti, che dovrebbero, secondo la legge regionale numero 12 del 10 agosto 2016, pagare un affitto al Comune per i locali concessi.
Su 21 sedi Pd, 18 sono morose. In totale sono 54 gli immobili dati in locazione, con uno a Fratelli d’Italia e uno alla vecchia Udc, gli altri corrispondono a tutte le sedi del Partito Democratico e dei partiti del centrosinistra. “Già questo dato dovrebbe farci riflettere su chi ha avuto la possibilità di avere in affitto i locali”, specifica Rocca.
