Lavori tra proteste e polemiche. Corso Garibaldi è di nuovo un cantiere con l’immancabile rito della pavimentazione che di solito annuncia l’arrivo del maggio ceraiolo, anche se pure quest’anno la Festa dei Ceri non ci sarà.
Stavolta le reazioni sono ancora più furibonde, specie da parte dei commercianti, perché gli ultimi lavori sul vecchio selciato risalgono a settembre e dunque a distanza di pochi mesi la ditta esterna si è ripresentata avendo a disposizione 30mila euro, secondo quanto commissionato dal Comune subissato in queste ore dalle contestazioni, anche sui social.
Ieri nella Giunta Stirati è scoppiato il caso e sono apparse anche le foto del cantiere aperto lo scorso 29 marzo e destinato ad andare avanti almeno fino al 16 aprile.
Il cantiere va a rilento – viene denunciato – tra i canonici turni di lavoro con l’utilizzo di massimo cinque operai, che spesso si riducono a un paio. La situazione è sfuggita di mano: non c’è coordinamento nella gestione degli appalti per la sistemazione delle vie cittadine, come testimonia il fatto che nella stessa zona sono in corso i lavori nella sottostante via Maffei. Gli effetti di questo intervento in corso Garibaldi vengono ritenuti dai commercianti devastanti nel lockdown dei giorni festivi pasquali.
Chi vuol raggiungere corso Garibaldi si ritrova a affrontare una vera gimkana e senza trovare un parcheggio visto che i lavori impediscono la sosta ai lati della principale via cittadina.
Le famigerate “toppe” lungo il corso sono ormai un classico di primavera, transitando come modalità operativa da un sindaco all’altro nel solco di una consolidata e criticata consuetudine che suscita lamentele e ironia, senza risolvere alla radice il problema.
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