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Confesercenti: “Il sindaco riveda l’ordinanza e ci consulti”

La Confesercenti di Gubbio esprime le proprie perplessità e la propria vicinanza a tutti gli esercenti dei locali del centro storico di Gubbio sulla nuova ordinanza emessa dal Comune che riguarda la chiusura anticipata dei locali e il divieto di somministrazione di bevande da asporto dopo le ore 23.

“Come associazione di categoria – spiega l’associazione in una nota -, lamentiamo innanzi tutto la totale mancanza di dialogo e coinvolgimento su tale tema da parte dell’ amministrazione, avendo agito la stessa in modo inaspettato e in totale autonomia senza nessuna mediazione. Riteniamo che tale ordinanza penalizzi ancora di più tutte quelle attività che purtroppo hanno già dovuto far fronte a circa tre mesi di chiusura forzata con pesanti ripercussioni e con il rischio concreto di non poter riaprire. Naturalmente come associazione siamo per il rispetto rigoroso delle regole, quelle già esistenti, che a nostro parere sarebbe bastato far rispettare,invece di adottare nuove restrizioni che ci sembrano più punitive che preventive. Quando parliamo di regole ci riferiamo per esempio al divieto di vendita alcolici ai minori di 18 anni, il divieto di schiamazzi notturni o disturbo alla quiete pubblica dopo certi orari leggi già esistenti. Ci preoccupa l’immagine di Gubbio che offriamo ai tanti turisti e visitatori che sono in città, che in questi giorni sembra assomigliare più a un quartiere malfamato di una grande metropoli ,che ad una cittadina medioevale a vocazione turistica. Sempre disponibili al dialogo, chiediamo per questo che l’Amministrazione riveda le proprie decisioni in merito auspicando in futuro un maggior coinvolgimento di tutte le associazioni di categoria”.