Un grosso spavento, ma nessun danno e una situazione (tutto sommato) di ordinario ordine e controllo. A poche ore dalla forte scossa di terremoto avvertita a Gubbio poco prima delle 10, di magnitudo 3.9 (è stata declassata dopo che inizialmente l’INVG aveva parlato di 4.1, subito poi abbassato a 4.0), lentamente la popolazione sta tornando alla normalità. Logico avere un po’ di pensieri e di preoccupazioni dopo che lo sciame sismico, inaugurato nella serata del 14 maggio da una scossa di 2.8 localizzata all’altezza del monte Foce (di fatto lungo la faglia che attraversa i cinque colli di Gubbio), ha fatto registrare altre tre scosse di una certa entità, da quella di 3.9 delle 9,56 alle due repliche di 3.2 e 3.0. Per la paura molto eugubini sono usciti dalle loro case, restando fuori almeno fino all’ora di pranzo. Dalle 12 non si segnalano altre repliche, auspicando che il peggio sia davvero alle spalle.
VIGILI, TANTE CHIAMATE. Il sindaco Filippo Mario Stirati, dopo aver riunito la Giunta e tenuto subito un vertice con i funzionari della Protezione Civile, ha rassicurato tutti i cittadini, facendo sapere che dai controlli effettuati nelle ore successive alle scosse non sono emerse criticità. Tante chiamate al centralino dei Vigili del Fuoco, che sono intervenuti per lo più per rimuovere coppi e comignoli pericolanti in alcune palazzine adiacenti al centro storico. Stirati ha confermato che la situazione è sotto controllo e pertanto sono stati confermati tutti i riti del programma del 15 e del 16 maggio, a partire dai primi vespri per Sant’Ubaldo in programma alle 16,30 in Cattedrale, cui farà seguito alle 17 la breve cerimonia della benedizione alla città con la reliquia del Santo direttamente da piazza Grande. Confermata la sonata del Campanone delle 19, così come il Pontificale di domenica alle 11,15 in cattedrale.
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