L’inchiesta Trust ha portato all’arresto, il 14 febbraio 2012, e al processo penale di primo grado apertosi a novembre 2015 e in corso al tribunale di Perugia l’ex sindaco Orfeo Goracci, rimasto fuori dalla corsa elettorale a godersi vitalizi e pensione, e altri tra ex politici, dipendenti ed ex dipendenti comunali. Questa è la situazione in capo alla Procura della Repubblica di Perugia che ha indagato sui presunti abusi di potere e altro da parte di Goracci & C, con accuse in ordine sparso, le più gravi concussione, tentata concussione e associazione per delinquere (l’abuso d’ufficio potrebbe essere depenalizzato dal governo Meloni: sarebbe da ridere se la destra salvasse da questo tipo di accuse gli imputati di sinistra che si dicono nudi e puri). L’ex sindaco, che si è sempre dichiarato estraneo ai fatti contestati, continua a mettere spesso in correlazione, sui propri social, la vicenda giudiziaria personale e di gruppo con quella che coinvolge il magistrato Antonella Duchini, la quale insieme al suo collega Mario Formisano ha condotto l’inchiesta – muovendosi tra documenti, accertamenti, intercettazioni e ricostruzioni – che ha portato Gubbio a una ribalta mediatica giudiziaria di proporzioni bibliche. Un risultato limpido la Procura di Perugia l’ha già ottenuto, visto il patteggiamento a 16 mesi di reclusione (pena sospesa) chiesto e ottenuto da un fedelissimo del cosiddetto “gruppo Goracci” e i contenuti anche scottanti delle intercettazioni, aspettando gli sviluppi processuali. Goracci parla di “ossessioni” e “ossessionati”, anche di fronte alle notizie che non sono opinioni.
ALTRA STORIA. Durante questo lungo percorso giudiziario è emersa una vicenda attorno alla famiglia Colaiacovo, chiaramente di matrice privata, che chiama in causa la dottoressa Duchini, imputata in un processo a Firenze. Si tratta di tutt’altra storia che non ha alcun nesso, per quanto è dato sapere, con l’inchiesta Trust. Goracci non perde occasione, quando ci sono novità sulle questioni che riguardano Antonella Duchini che l’ha inquisito, per mettere in correlazione queste due vicende e sostanzialmente delegittimare il magistrato e il suo operato, adombrando sospetti che in realtà non trovano alcuna rispondenza nei palazzi della giustizia, almeno fino a questo momento. Dunque, il processo e in generale i problemi giudiziari di Orfeo Goracci non c’entrano proprio nulla con quanto sta succedendo alla dottoressa Duchini. La commistione tra le due vicende torna buona a Goracci, a quanto pare, per tenere alto il morale delle sue truppe, per fare ancora breccia tra i fedelissimi al netto dello scenario politico locale che ormai lo vede fuori per sua scelta.
LE PROSPETTIVE. Resta da vedere se Antonella Duchini ha raccolto le esternazioni nei propri confronti da parte di Goracci sui social, che fanno un po’ il paio con le accuse spesso rivolte a testimoni e professionisti vari dal 2012 in poi. Nelle ultime udienze del processo Trust, che riprenderà con la prossima udienza il 17 settembre, sono emersi particolari potenzialmente inquietanti sul modus operandi del cosiddetto “gruppo Goracci”, con riferimento a esternazioni pubbliche, lettere di minaccia e querele di vario genere che il presidente Mariella Roberti ha inteso vagliare prospettandone il possibile inoltro alla Procura della Repubblica di Perugia per un eventuale nuovo filone d’inchiesta a carico di Goracci e forse altri. Sicuramente anche la posizione di Duchini è delicata per le velate accuse e i “detto non detto” sui social che Goracci le sta riservando a ogni spiffero giornalistico che la riguardano, come se Trust e l’inchiesta sul magistrato fossero correlati tra loro. Cosa che non è, fino a prova contraria.
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